Difensore civico. Esiste?
«Di fronte a certi provvedimenti amministrativi mi hanno suggerito di rivolgermi al difensore civico comunale. Ma esiste ancora?».
Lettera firmata ‑ Frosinone
«Di fronte a certi provvedimenti amministrativi mi hanno suggerito di rivolgermi al difensore civico comunale. Ma esiste ancora?».
Lettera firmata ‑ Frosinone
Uno straniero riaccompagnato alla frontiera. È la definizione più calzante per il difensore civico, una figura introdotta in Italia sull’esempio dei Paesi scandinavi, ma soppressa con la legge finanziaria del 2010 con la motivazione di ridurre i costi degli enti locali. Qualcuno rimane ancora in vigore, ma solo fino alla fine del mandato. Ad esempio a Bologna, fino al 2014. Eppure la novità era notevole considerando la tendenza a rapportarsi con gli uffici comunali secondo il criterio delle conoscenze. «C’è qualcuno dei nostri?», si dice considerando lo spaesamento del singolo davanti a una macchina amministrativa da cui ritiene di aver subìto un torto. Senza attivare amici e conoscenti più o meno interessati, o pagare l’assistenza di un legale, l’ombudsman, per citare il nome originario, è un soggetto interno all’amministrazione ma indipendente da vincoli gerarchici, chiamato a svolgere gratis una funzione di tutela a favore di persone, imprese e associazioni.
Il defensor del pueblo, come viene chiamato in Spagna, possiede una serie di poteri non solo di mediazione ma anche di intervento diretto in diverse materie. Utile leggere le relazioni annuali riportate sui siti dei comuni dove esiste. Una funzione su cui si doveva investire per risparmiare davvero sui costi. Da rendere noto e accessibile a tutti mentre è stato oggetto, a volte, di nomine decise dal consiglio comunale per ridistribuire incarichi agli esclusi dalle giunte. La sua eliminazione non ha ricevuto, perciò, una grande opposizione, mentre le competenze sono state trasferite all’ancor meno conosciuto difensore civico provinciale e regionale. Se si volesse reintrodurlo andrebbero cercate modalità di selezione non condizionate dal potere politico, mentre rimane aperta la necessità di un difensore civico nazionale. Nell’Unione europea siamo l’unico Paese a esserne sprovvisti.