Diario dalla Siria /54

Riprendiamo a darvi notizie da Damasco dove, dopo vari spostamenti per la guerra sempre più aspra, si sono trasferiti alcuni amici di Città Nuova. La tragedia incombe costantemente come riportiamo nella lettera di una giovane famiglia che ha perso, qualche settimana fa i suoi due bambini.
Aleppo

Riportiamo una testimonianza ricevuta da Damasco, dove vivono attualmente alcuni amici di Città Nuova che siamo riusciti a raggiungere e che ci hanno riferito dell’orrore incessante in cui si trovano a vivere. Lasciamo a loro la parola:

“Ieri sera abbiamo vissuto, qui a Damasco, un grandissimo dolore: due bambini, di tre anni e mezzo e dieci anni, figli di una coppia di amici, sono stati colpiti da un mortaio mentre giocavano sul balcone. Erano vestiti a festa perché a breve sarebbero andati ad una festa di matrimonio. Mamma e papà erano andati dal parrucchiere per prepararsi, perché nonostante l’assurdo della guerra, qui si insegue la normalità e ci si aggrappa costantemente alle briciole della vita. Chi ha visto il missile cadere ha detto che c’è stata una luce grandissima inspiegabile e i bambini sono morti sul colpo. I vicini li hanno portati all'Ospedale, ma non c’era nulla da fare. E' l'assurdo che colpisce un’altra volta.

La notizia della loro morte è stata un fulmine. Un dolore grandissimo e insopportabile ha travolto i genitori e tutti noi. Potete immaginare la tragedia che sta vivendo la famiglia. La mamma non ha altri bimbi, e si sente colpevole di averli lasciati da soli e desidera solo morire per seguirli. Siamo stati da loro, ma non c’erano parole di consolazione sufficienti. Eravamo lì solo per piangere con loro e sostenerli perché non c’era altro da dire. Oggi alle tre ci sono stati i funerali, le bare erano già chiuse perché i corpi dei bambini erano straziati. La mamma era disperata, voleva vederli, dare loro l’ultimo abbraccio e bacio. Idem il papà, ma non è stato possibile.

Oggi era anche il compleanno del bambino più grande. Quante volte aveva espresso il desiderio di visitare la Terra Santa e non era stato possibile. Il papà ci ha comunicato che una messa era stata celebrata per i due piccoli nella chiesa della Natività di Betlemme, “ nella grotta dove è nato Gesù con la loro foto messa sulla stella durante tutta la messa. Questo ci ha dato tanta consolazione e pazienza e abbiamo pensato che almeno così il suo sogno è stato realizzato”.

La morte innocente di questi bimbi ha fatto tanto scalpore.  Davanti a questa scena straziante mi sono chiesta chi più della Madonna potrà capire questa mamma e questo papà? Lei che ai piedi della croce era lì a veder il suo figlio morire.  Per me è stato un colpo duro, ma da ieri mi ripeto: ma io credo, credo che Dio ha il suo disegno, credo che Dio è amore pur in questo assurdo?

Ho capito che sono a Damasco a nome di tutti quelli che pregano, offrono e credono alla pace e posso essere qui la loro parola che rompe questo distratto silenzio del mondo. Sul balcone dove i due bambini sono stati uccisi è stato trovato un vangelo aperto sulle pagine di Giovanni, quando Gesù chiama i discepoli e ripete “Seguitemi”. Ecco cosa fare: lavorare nel piccolo e ancor di più per il suo Regno».

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