Dialop: cristiani e marxisti al lavoro insieme
La storia di Dialop comincia nel 2014, quando papa Francesco concede un’udienza privata a Walter Baier, presidente del think tank Transform!europe della Sinistra Europea, Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra greco Syriza (e successivamente Primo ministro), e Franz Kronreif, focolarino cattolico esperto di dialogo tra culture diverse.
Durante il colloquio, il papa incoraggia i suoi interlocutori a verificare se, e quanto a fondo, sia possibile un dialogo e una collaborazione tra le tradizioni marxista e cattolica, in vista del bene comune. Una sfida non da poco per due visioni del mondo che si sono combattute aspramente per oltre due secoli. Dopo l’antagonismo la collaborazione.
Le sfide e le crisi dell’umanità, però, sono oggi talmente grandi, che nessuna forza al mondo può risolverle da sola, né la Chiesa cattolica né la sinistra europea. Si potranno forse trovare soluzioni concrete soltanto mettendo insieme forze, ideologie, visioni del mondo diverse, fede e laicità, con un approccio trasversale, basato sulla fiducia reciproca e sul rispetto delle differenti radici. “Trasversale” diventa dunque la parola-chiave per il nuovo progetto: DIALOP transversal dialogue project.
I protagonisti
Il progetto prende velocemente consistenza. Il governo greco offre la collaborazione dell’Università dell’Egeo. Per il Movimento dei Focolari si associa Sophia University Institute di Loppiano. Il think tank Transform!europe, che supporta il lavoro intellettuale dei partiti di sinistra europei, coinvolge le migliori menti della fondazione Rosa-Luxemburg. Per il Vaticano la Congregazione per l’educazione cattolica.
Altre università (Uned Cadiz, Università di Coimbra, Università di Innsbruck, Pontificia Accademia delle Scienze sociali), associazioni e ong si interessano al progetto. Alcuni nomi tra i protagonisti del confronto: Walter Baier, Javier Andres Baquero Maldonado, Léonce Bekemans, Michael Brie, Bernhard Callebaut, Luciana Castellina, Piero Coda, Cornelia Hildebrandt, Franz Kronreif, Alberto Lo Presti, Michael Löwy, Adnane Mokrani, José Manuel Pureza, Daniela Ropelato, Luisa Sello, Petra Steinmair-Pösel, Spyros Syropoulos, Pál Tóth, Vincenzo Zani.
Primi passi
Con il coinvolgimento di un bel gruppo di giovani studiosi, di estrazioni culturali diverse, nel 2018 nell’isola greca di Syros si svolge la prima summer school, sul tema: “L’Europa come Common. Cominciamo a pensarci”. I 54 partecipanti provengono da 20 paesi europei. La discussione, lo scambio e la trasmissione del sapere avvengono sempre con doppio approccio, guidato cioè da docenti di estrazione marxista e cristiana.
Il risultato di questa prima fase del progetto è la pubblicazione del libro Europe as a Common. Exploring a transversal social ethics. L’esperienza positiva incoraggia a intraprendere una strada comune più a lungo termine, con lo scopo di verificare se è possibile giungere ad una etica sociale trasversale condivisa.
Metodo
È molto importante il metodo sperimentale utilizzato: la diversità dei punti di partenza non è vista come un ostacolo, ma come una ricchezza che aiuta a chiarire, approfondire e comunicare la propria posizione. In altre parole: è più importante capire cosa intende l’altra persona che affermare il proprio punto di vista.
Prima di tutto bisogna conoscersi e capirsi. Occorre sapere su quali fondamenti si basa l’interlocutore. Per evitare consensi apparenti, equivoci lacunosi, superficiali e falsi, bisogna cominciare evidenziando i dissensi, che devono essere qualificati, cioè chiari, sicuri, comprensibili, fondati. Sono molte le trappole nelle quali si può cadere. Per esempio, si può evitare di discutere concetti difficili e problematici, perché potrebbero mettere in difficoltà il rapporto. Magari si fa fatica ad esprimere certe idee in modo chiaro ed esplicito. Non ci si accorge che, pur usando gli stessi termini, ogni interlocutore capisce un concetto in modo diverso. Oppure si prescinde dai fatti reali. Infine, possono esistere anche dissensi presunti, che svaniscono appena se ne parla con chiarezza.
In pratica Dialop è una sorta di dialogo laico che si condensa in due passaggi di pensiero: il consenso differenziato e il dissenso qualificato. Col primo si elencano i punti comuni nell’analisi della storia passata, del pensiero e delle azioni possibili, cercando però di chiarire bene il significato delle parole e dei concetti per ognuna delle due tradizioni, in modo da evitare false convergenze.
Col dissenso qualificato si analizzano, invece, i punti di dissenso. Alcuni di questi si basano sulle radici più profonde di ognuna delle due tradizioni, per cui il dissenso rimane, ma è comunque un arricchimento reciproco conoscere con precisione i valori che muovono le due diverse visioni del mondo. Ci sono, invece, altri punti di dissenso che provengono da ferite, incomprensioni e pregiudizi che si sono accumulati nel corso della storia. Questi ultimi possono essere risolti in una visione comune, o per lo meno valutati nella loro effettiva importanza.
Reset
Nel 2021 a Cadice, in Spagna, la ricchezza di questo dialogo viene evidenziata e fissata in un documento congiunto: il Position Paper. In pratica si rileggono gli ultimi due secoli di storia con un approccio congiunto, senza nascondere differenze e incomprensioni, ma anche i possibili punti di convergenza e di azione. Nella ricerca di un comune futuro nella solidarietà, le due encicliche del papa Laudato Si’ e Fratelli tutti sono caposaldi del dialogo.
Per giungere ad un’Etica sociale trasversale, partendo dalla dottrina sociale cattolica e dalla critica marxista della società, viene costituito un think-tank (Reset) composto da esperti e giovani ricercatori di entrambe le parti. I traguardi proposti nel Position paper, fatti propri da Reset, sono:
- un’economia che non uccida, una comunità che curi;
- una politica di trasformazione solidale;
- un mondo in cui ci sia spazio per molti mondi;
- la dignità di ogni individuo in un mondo ricco di beni comuni;
- una convivenza di pace.
Su queste linee vertono i temi di ricerca approfonditi volta per volta dagli esperti e dai giovani ricercatori.
Roma 28 giugno 2022… e oltre
Il 28 giugno scorso a Roma è stato ufficialmente presentato in pubblico lo stato del progetto. I due documenti principali, il Metodo e il Position paper, sono disponibili sul sito del progetto: www.dialop.eu. In particolare, per il Position paper è prevista una procedura aperta, che permetterà di raccogliere ulteriori osservazioni e contributi di chiunque sia interessato al progetto.
Quali i prossimi passi? Nel 2023 si terrà una seconda summer school per i giovani, che continuerà la riflessione sui temi approfonditi da Reset. Nel frattempo si sta preparando una presentazione al Parlamento europeo. E naturalmente, appena possibile, i risultati di questa prima fase di progetto saranno offerti a papa Francesco, dal cui invito tutto è partito. I vari appuntamenti e i documenti saranno disponibili sul sito del progetto.
Altri orizzonti
Due considerazioni finali. La prima riguarda il fatto che questo metodo non riguarda solo cristiani e marxisti. Non riguarda solo credenti e non credenti. Né solo politici di sinistra. Può essere utile in molti altri contesti, coinvolgendo altre correnti di pensiero. Può essere utile anche dentro partiti, associazioni e movimenti. Persino in famiglia.
Amicizia
C’è un ultimo aspetto che vorrei sottolineare, un aspetto la cui importanza non va sottovalutata. Nel corso di questi anni, un fattore che ha sempre tenuto viva la spinta iniziale di papa Francesco è stata la fiducia, il rispetto e l’amicizia che si è consolidata tra i partecipanti, in particolare tra Walter Baier, Franz Kronreif, Luisa Sello (Dialop Austria) e Cornelia Hildebrandt (vice-Direttrice della Fondazione Rosa-Luxemburg). Un dialogo di pensiero che quindi è presto diventato un dialogo di vita.
Forse non è un caso che l’amicizia si sia sviluppata nel corso di Dialop. Perché un dialogo sia veramente fruttuoso e abbia futuro, è importante che, oltre pensiero e azione, venga coinvolto anche il rapporto personale. Un dialogo così, può arrivare a qualsiasi traguardo.
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