Dialogo scienza-fede. Novità editoriale
"I teologi studiano Dio, come appunto ricorda l'etimologia del nome. Non c'è materia più difficile, più discussa ed enigmatica di quella che cerca di indagare, appunto, Dio. Si è rivelato? E se sì, come? Si occupa di noi? Quelli che chiamiamo i suoi interventi nella storia sono delle semplici illusioni? Il cristianesimo lo intende come un infinito amore che si incarna e che ci segue lasciandoci la libertà delle scelte: sarà vero? Mille altre domande si possono tentare su un argomento tanto complesso e, al tempo medesimo, importante per le nostre scelte. Dostoevskij sosteneva che se si togliesse dalle vicende umane Dio tutto sarebbe permesso, Voltaire affermò che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Difficile aggiungere qualcosa.
A volte i veri problemi su Dio li creano i teologi, soprattutto quando scrivono le loro opere. Sovente si dimenticano che la fede è un atto assurdo dello spirito che dona vita, non una scelta tranquilla della mente o una collezione di luoghi comuni politicamente corretti. Oppure si scordano della realtà. A volte si vedono (e si ascoltano) nei talk show dei noti rappresentanti di questa categoria che ne sanno meno di un chierichetto; o almeno: fanno più danni alle anime degli speculatori di borsa.
Tutto questo lo ricordiamo per segnalare l'uscita dei primi tomi di un'opera seria e da studiare attentamente, scritta da Giuseppe Tanzella-Nitti, professore di teologia fondamentale presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma. Pubblicata da Città Nuova, editrice che ha dei meriti notevoli per le sue collane dedicate alle traduzioni dei grandi classici cristiani (ha in catalogo tutto Agostino, tutto Ambrogio eccetera), l'opera si intitola “Teologia della credibilità”. Sono usciti i primi due volumi dei quattro previsti (pp. 688 e 816; costano 50 euro cadauno). Tanzella-Nitti offre una ricerca nuova, soprattutto non scontata, che tiene conto per lo studio della teologia di quanto i “saperi” hanno messo a disposizione della mente umana negli ultimi tempi. Non è quindi qualcosa che ripercorre vecchie e battute strade, ma che analizza, oltre il pensiero apologetico di ogni epoca, anche le conseguenze del darwinismo o il contesto epistemologico delle scienze naturali.La teologia della credibilità mette a confronto Rivelazione e razionalità scientifica, la presenza di Dio nel Primo e nel Secondo Testamento e gli attuali dibattiti sulla storicità o sul mito. E anche altro. Un percorso che offre novità e che sa conciliare il credibile e taluni argomenti ritenuti (imprudentemente) lontani dall'idea di Dio".
Armando Torno, www.ilsole24ore.com, 3 dicembre 2015
per scaricare l'articolo pubblicato su "Il sole 24ore" on line clicca qui