Nel saggio si tenta di rispondere alle difficoltà che comporta il fatto di rappresentare,nel dialogo, un gruppo vasto di persone. L’approccio è volutamente interdisciplinare. Vuole render conto come la riflessione nata da problemi tratti dalla vita e sviluppata nella luce della rivelazione può essere fecondata anche dai modelli logici. I problemi del dialogo vengono messi a confronto con un brano del Vangelo: Gv 1, 19-27. Interviene poi un raggionamento di tipo matematico: nel racconto evangelico si vede possibile l’applicazione di un modello formale che aiuta a rappresentare mentalmente un significato del testo.
Nel brano scelto del Vangelo si può intravvedere l’inizio del movimento reciproco e dialogico la cui forma è ben centrata nel modello della relazionalità descritta dal processo “identità non-standard” di Obojska-Povilus. Sarebbe l’ideale del dialogo in un gruppo bilaterale. Si intravvede, però la possibiltà di ampliare tale modello a un gruppo pluri-laterale, nonché e ai dialoghi, che ciascuno dei partecipanti ha da iniziare con l’ambiente da lui rappresentato per promuovere l’accettazione ampia dei resultati ottenuti nel dialogo.
In questa comunicazione vorrei cercare di trasferire nell’ambito del dialogo interdisciplinare una riflessione nata nel campo del dialogo ecumenico e interreligioso. Si tratta di una possibile “precauzione per l’uso” da seguire non primariamente in riferimento all’“oggetto” del dialogo, quanto ai “soggetti” in esso coinvolti.
L’approccio è interdisciplinare. Vuol render conto di come in un teologo la riflessione sviluppata a proposito di problemi derivanti dalla prassi ecclesiale e svolta nella luce della rivelazione possa essere fecondata dalla conoscenza di modelli di pensiero elaborati nel quadro di altre discipline. Articolo il discorso in tre tappe:
1) il problema: il dialogo (ecumenico, interreligioso e interdisciplinare) svolto dai “rappresentanti” delle rispettive comunità;
2) la prospettiva offerta dalla rivelazione (il brano evangelico di Gv 1,19-27);
12) il discernimento del problema alla luce della rivelazione.
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