Di sinistra?

L'obiettività di Città Nuova

Carissimo Direttore,

ho ricevuto ieri l’ultimo numero di Città Nuova e come è mia abitudine da sempre, inizio dalla posta; e ho letto con somma meraviglia la lettera del lettore anzi ex lettore Giuseppe Carraro, il quale esprime i motivi del suo non volersi riabbonare. Io non voglio polemizzare, ma mi sembra che Città nuova sia proprio l’opposto di quello che il suddetto lettore dice. Secondo lui la rivista non usa parole forti contro l’iniqua manovra finanziaria, non prende posizione sull’abrogazione delle tariffe postali, non prende posizione in favore dei più deboli etc. Io ho paura che il nostro lettore non legge, possibilmente,tutta la Rivista, magari per mancanza di tempo.

Come si fa a dire questo di una rivista che da tanti lettori (forse un po’ superficiali) viene qualificata di sinistra. Io posso citare tantissimi articoli, dove Città Nuova con l’obiettività che la distingue, mette in rilievo tutte le ingiustizie che vengono fatte alla povera gente. Io personalmente, che leggo tutta la Rivista dedicandovi dieci minuti al giorno nei punti più disparati, spesso digito sul computer alcuni articoli dove vengono evidenziati tutte le ingiustizie verso i più deboli e poi li inoltro ad amici in qualche modo impegnati in politica.

Vorrei citare alcuni articoli degli ultimi numeri per far notare che Città nuova è proprio l’opposto di quello che il suddetto lettore sostiene; solo mi dilungherei un pò troppo; se volete vi autorizzo a dare la mia email e sarò lieto di mettermi in comunicazione e con Gesù in mezzo far notare al fratello che la Rivista non è quella che dice. Un abbraccio affettuoso a voi tutti e al fratello Giuseppe Carraro. Alberto Di Girolamo  (Marsala)

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