Di fronte all’assoluto

Solidarietà
Il mio sì Caro Giovanni Casoli, i tuoi articoli sul giornale sono quelli che vado a leggere per primi. Anche in quest’ultimo sulla fede hai fatto centro. Che cos’è la fede per me? Innanzitutto è un grande dono personale del Signore. Primo perché sono nato in una famiglia cristiana e poi per l’incontro con l’ideale dell’unità di Chiara Lubich che mi ha permesso di approfondire, innalzare, allargare la fede (le misure di cui parla san Paolo). Nella mia vita, giorno per giorno, è ripetere al Signore (nel gelo del secolarismo e dell’indifferenza religiosa imperanti) il mio sì al suo Vangelo della vita e a conformare le mie azioni e le mie scelte ad esso. Certo a volte è dura: ti sembra di rimanere in apnea e a volte ti sembra che ti possa mancare il fiato, tanto la società in cui sei immerso ti soffoca. Poi quando meno te lo aspetti, un volto, un sorriso, una circostanza favorevole, un sollievo dalla fatica e…. senti che è tutto vero. E vai avanti. Salvatore Pandolfo Genova Fidarsi Quante volte ci siamo chiesti ed abbiamo ascoltato gente che si interroga sull’esistenza di Dio. Apparentemente sembrerebbe più facile concludere che Dio non esiste. Per avvalorare questa tesi molti si chiedono come farebbe un Dio esistendo a permettere tutto il male del mondo. I non credenti si fanno forti di simili ragionamenti e di molti altri per trovare il proprio equilibrio esistenziale senza Dio. Tuttavia, in verità, non è una impresa facile negare l’esistenza di Dio in quanto si deve scavare a fondo sia in ipotesi scientifiche che filosofiche per dare un senso a noi stessi e a tutto quanto ci circonda e spesso anche in questo caso ci si scontra con interrogativi molto difficili da risolvere. L’umanità è riuscita a conseguire risultati sorprendenti in ogni campo, ed ancora progredisce in tale direzione con successo, ma curiosamente per millenni non è riuscita a raggiungere e a sviluppare il concetto di amore universale, né prima né dopo l’avvento di Gesù. È incredibile che nel pacchetto benessere, della così detta società civile, sia ancora così facilmente sacrificabile la vita altrui ed il concetto di uguaglianza, usato a fasi alterne, sia spesso assolutamente inefficace. Per me la fede è fidarmi di lui senza se e ma. Sforzarmi per seguire i suoi comandamenti. Vivere senza mai dimenticare che tutte le cose sono e rimangono nelle sue mani e a lui fanno capo. Non discriminare nessuno anche se di razza e religione diversa (diceva il cardinal Martini: Non puoi rendere cattolico Dio). Pregare spesso, entrare in dialogo con Dio e chiedere il suo perdono. Rendere grazie per le gioie, lamentarci dei dolori e confidare in Lui per ricevere aiuto. Giorgio Poca fede La mia domanda è: Ho poca fede. Cosa posso fare per accrescerla? . Giuseppe Marrella Speranza Nella mia vita, la fede è stata tante cose ed è tante altre. Da piccola, erano le preghiere recitate con la mamma, la quale mi insegnava a fidarmi di un Qualcuno che mai mi avrebbe abbandonato. Da giovane, a 20 anni, la fede diventò un’esplosione di amore, dopo aver assistito ad un memorabile incontro dei Focolari. Da mamma, la fede è stata ed è la consapevolezza che i miei figli, come tutti i figli, sono il frutto dell’immenso amore di Dio, che ha scelto proprio me, per farmene dono. Me, che tante volte non sono stata degna di questo grande regalo. Fede, oggi, con i figli adolescenti e un matrimonio che dura da 20 anni, è tener salde le promesse matrimoniali, nonostante i tanti momenti difficili con mio marito e anche se insieme non siamo certo riusciti a fare della nostra famiglia una piccola Nazaret. Fede, oggi, per me è aver fiducia nello Spirito Santo, che mai mi ha abbandonato, che mi ha guidato e continua a guidarmi nelle mie vicissitudini e nelle mie scelte. Paola Porto sicuro Rimane per me un fondo di indefinibile quando penso alla fede, ma credo utile riflettere su questa realtà, come voi proponete. La fede è un porto sicuro, dal quale quasi sempre ci scostiamo. Limiti e precarietà, inconsistenza delle nostre vite confuse tra i fumi dell’effimero (sempre più presente), ci spingono su spiagge lontane dal porto. Eppure, ogni volta che ci poniamo in preghiera, ecco all’orizzonte il Capitano. La fede col tempo diventa relazione, nella quale è sufficiente dire sì. Con la fede devo fare i conti in ogni momento: si traduce nel quotidiano. Siamo chiamati a rispondere nei pensieri, negli atteggiamenti, in scelte, in rinunce. Non è fatta di emozioni fugaci, ma ci radica in un sentimento profondo, dal quale è difficile staccarci. La fede è sguardo rivolto a Gesù. I modi di viverla sono tanti quante le persone. Una fiamma di candela, anche se piccolissima, mantiene in sé tutta la potenzialità di un grande fuoco. Una lettrice Sentirsi amati La fede cristiana-cattolica, non una fede generica e qualunquista in un incerto futuro, non è mai un rischio nel vuoto del mondo. Non è un fideismo in una sorta di lotteria cieca dalla quale si aspetta la buona fortuna… l’importante è crederci, come si suol dire. Questo non è fede, è scempiaggine. La nostra fede cattolica ha un triplice fondamento: storico, razionale e teologico. Se manca uno di questi non è fede perché o si cade nel fideismo o nel razionalismo scientista. Ha un fondamento storico perché la persona umana di Cristo è realmente esistita nel tempo, nella storia e nelle vicende terrene ed è documentata da oltre cinquemila codici, quando per i più ragguardevoli personaggi storici tipo Virgilio o Catullo abbiamo non più di cento codici, cioè testimonianze- manoscritte. Ha un fondamento razionale perché è ragionevole, vale a dire che si basa sulle norme che regolano la vita normale, sul cosiddetto senso comune che accomuna tutti gli uomini e non è fatta di stramberie, di magie che esulano dalla realtà e quotidianità. Le vicende di Cristo, la sua dottrina, gli apostoli, ecc. sono molto normali, si muovono come tutti gli altri uomini e perfino i miracoli che Cristo compie non sono mai buttati là a profusione quasi per ostentazione, ma Cristo li concede solo dietro precisi atti di fede nella sua divinità, o per confermare la poca fede di certuni, soprattutto riguardo la sua persona divina. È teologica perché si basa sulla Parola di Dio che non inganna mai, quella Parola che è stata passata al vaglio come nessun altro documento al mondo e che ha la certezza del Magistero della Chiesa, quel Magistero che, per fede, è assistito dallo Spirito Santo (…). La fede in Cristo comunque è sempre legata all’Amore per lui. Non si può credere in Cristo senza amarlo, senza sentirsi amati da lui che si è mostrato addirittura con il cuore in mano per indicarci tutto l’amore che ha per ognuno di noi. Questa fede in lui implica un abbandono totale e fiducioso alla sua Persona che conosce ciascuna delle sue creature a tal punto da contare perfino i capelli del nostro capo, che ci ama a tal punto da dare la sua stessa vita per ognuno di noi. Quale altro personaggio autorevole della storia ci ha mai dato una sicurezza, una fiducia e un amore più grande di questo?. Patrizia Stella – Verona
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