Desiderando un Natale “altro”

Mai come quest’anno, i negozi (i pochi veri rimasti, e quelli virtuali) straripano di Christmas-song.
Musia Leggera

L’euro che va a picco e la disoccupazione in crescita. I teatrini della politica e WikiLeaks, i bollori degli studenti e lo zero termico della cultura. C’è poco da stare allegri in questo Natale infarcito di mille ansie e contraddizioni che, al solito, il music-business accompagna coi suoi “canta che ti passa”, insieme risibili e consolatori.

Così, mai come quest’anno, i negozi (i pochi veri rimasti, e quelli virtuali) straripano di Christmas-song. C’è n’è per tutti i gusti: ristampe, antologie, compilation, e un bel po’ di novità. Ma tra queste anche qualcosa di rimarchevole; come il delizioso The Most Wonderful Time of the Year, il ritorno dei formidabili Take Six, probabilmente il miglior gruppo vocale del mondo. Dieci classici della tradizione natalizia rielaborati giocando col pop-soul e il jazz: con sublime perizia e il calore di chi non inquina il talento con l’accademia.

 

Tra i grandi val la pena citare Annie Lennox e Mariah Carey; l’ex Eurythmics ha appena pubblicato Christmas Cornucopia, una raccolta di parole e canti natalizi che spazia dall’immortale Silent Night all’inedita e pacifista Universal Soldier; più convenzionale Merry Christmas II You della Carey, al solito a mezza via tra pop patinato e contemporary soul.

Tra i singoli va citato Christmas Lights fresco di stampa dai britannici Coldplay; un gran bel brano che non tradisce lo stile sobrio e fascinoso di Chris Martin e soci, esattamente come tra le note rustiche di Getting Ready for Christmas brilla il tocco inconfondibile di quel geniaccio di Paul Simon che ha scelto proprio questo brano come preludio alla pubblicazione del suo prossimo album.

 

E qui da noi? L’impresa più significativa è certamente il terzo capitolo di Caro Papà Natale: anche quest’anno una bella lista di nomi (da Paoli alla Grandi, da Ron a Jovanotti) per un progetto splendido e concretissimo (realizzare aule informatiche per i bambini lungodegenti negli ospedali italiani) che suggerisce anche il migliore degli auguri: che quest’altro Natale possa essere un Natale altro…

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