Deprivazione emotiva, come affrontarla?

Ti è mai capitato di sentire che le persone amate non stiano prestando attenzione ai tuoi bisogni emotivi? Se questa sensazione non ti è nuova, di conseguenza conosci anche la voglia di fare il broncio in quelle situazioni, nelle quali pensi “Perché dovrei dire qualcosa? Tanto non lo capiranno.”. Se questa sensazione si dovesse ripetere spesso nelle tue relazioni, diventando una costante , potresti avere quello che viene chiamato uno schema di deprivazione emotiva.
Questo schema suggerisce che ci sia qualcosa nelle proprie relazioni che provoca continuamente questa reazione in noi stessi, anche quando non si viene effettivamente trascurati.
Gli schemi derivano dalle esperienze infantili e rappresentano il modo in cui il nostro cervello cerca di comprendere le “regole” delle relazioni, così da poter anticipare e reagire di conseguenza. Il problema è che queste regole si basano su ciò che accade all’interno della nostra famiglia, con tutte le sue peculiarità, ma spesso non si applicano al di fuori di essa. Così, quando diventiamo adulti, il nostro cervello continua a rispondere a regole che in realtà non hanno più senso.
La deprivazione emotiva nasce spesso da una situazione in cui i tuoi genitori o caregiver non sono riusciti ad ascoltare, convalidare, rispecchiare e soddisfare i tuoi bisogni. Ma tu sapevi di avere delle necessità e ti arrabbiavi per questo. Lo schema di deprivazione emotiva fa sì che il tuo cervello ti dica: “Hai dei bisogni reali e legittimi, eppure ti ignorano! È ingiusto! Dovresti essere arrabbiato! Ma, guardando alla tua vita, continua a succedere, quindi potresti anche non dire nulla e rimanere risentito.”
Ora, immagina che il tuo cervello continui a dirti queste cose anche quando sei adulto e hai la possibilità di stare con persone che sono più sensibili e affettuose rispetto alla tua famiglia. Questo schema può portarti a chiuderti in te stesso, facendoti sentire distaccato, come se gli altri fossero freddi, o come se tu stessi trattando gli altri in modo distaccato per reazione.
Quali sono i segnali di uno schema di deprivazione emotiva?
- Interpretare come trascuratezza situazioni in cui non c’è.
- Essere inclini a fare spesso il broncio.
- Sentirsi soli e non compresi.
- Provare frequentemente risentimento e rabbia.
- Comportarsi spesso in modo passivo-aggressivo.
- Essere distaccati o freddi con gli altri quando cercano di avvicinarsi, come se volessi “dare loro la stessa moneta”.
Se pensiamo che questo schema ci riguardi, cosa possiamo fare per affrontarlo e superarlo?
Dunque riflettiamo sul contesto familiare della propria infanzia, qual era l’atmosfera emotiva in famiglia? Come mai ci si è sentiti emotivamente trascurati nel tempo? Cosa stava accadendo? L’obiettivo non è criticare i membri della nostra famiglia, ma capire la situazione e il motivo per cui abbiamo reagito in quel modo. Pensiamo a ciò di cui avevamo bisogno da bambini. Prendiamoci un momento per empatizzare con il bambino che eravamo.
Forse avevamo bisogno che un genitore si fermasse a parlare con noi dopo la scuola per sapere davvero come stavamo, o forse la trascuratezza era più grave, e avremmo avuto bisogno di un adulto esterno che offrisse supporto.
Prestiamo attenzione ai momenti in cui reagiamo in modo eccessivo, in cui ci poniamo aspettative emotive irragionevoli o in cui siamo troppo critici, cerchiamo di dare agli altri una possibilità di avvicinarsi senza respingerli subito, trovando modi per comunicare ciò di cui abbiamo bisogno senza farlo in modo arrabbiato o risentito: è perfettamente normale dire agli altri ciò che ci serve, senza che diventi un problema.
A volte chi ha vissuto una deprivazione emotiva tende a essere attratto da partner distaccati, perché questo comportamento gli sembra familiare. Riflettiamo su questo, potrebbe essere difficile per il proprio partner mostrarci più calore, possiamo parlarne con lui o comunque, dato che affrontare questo schema può essere complesso e profondamente radicato, un terapeuta qualificato potrebbe essere un aiuto nell’individuare le aree cieche che emergono.
Sicuramente un passo decisivo per superare questo schema è connettersi al proprio passato e sviluppare una vera empatia per il bambino che si era e per ciò di cui aveva bisogno, successivamente c’è bisogno di applicare la stessa comprensione e empatia anche a se stessi nel presente, considerando come possiamo sostenerci e soddisfare i nostri bisogni emotivi in modo non conflittuale.
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