De Magistris sindaco. Napoli soggetto internazionale
Sul voto di Napoli, nonostante lo scarto sia tale da non lasciare adito a dubbi, pesa il dato dell’astensionismo, comune, peraltro, a tutta l’Italia. Nel capoluogo partenopeo, al ballottaggio, la percentuale dei votanti è stata del 35,9 %, contro il 54,1 % del primo turno. Dal momento che i voti presi da entrambi i candidati al secondo turno si differenziano di poco da quelli del primo turno, si può, dunque, presumere che de Magistris, pur vincendo, non sia riuscito a convincere gli indecisi e, soprattutto, a tranquillizzare coloro che, pur ammirandone le doti e la carica di umanità, criticano il suo spirito eccessivamente polemico ed il suo porsi, troppo spesso, contro. Ascoltando i commenti e analizzando in modo critico l’elezione, a partire dai nomi che si sono date alcune liste che lo hanno sostenuto (“ce simme sfrastiriate”:ci siamo scocciati;“meridionalisti Napoli capitale”; “Napoli in comune”; “partito del Sud” ”Napoli autonoma”) si comprende facilmente come la sua sindacatura sia stata voluta e venga sentita, tra la gente, come espressione di un malessere diffuso.
De Magistris ha intercettato il desiderio, l'esigenza vera e propria di una politica “altra” e “alta” che guardi alla città e ai suoi bisogni, partendo da un contesto locale ed aprendosi, poi, al globale. La legittima aspirazione di restituire a Napoli la centralità di una città che è, naturalmente, ponte tra Europa e Mediterraneo e che per questo ha un ruolo importante per la pace e per la cultura, città d’arte e di turismo, città cerniera per lo sviluppo del Meridione. De Magistris sarà il sindaco della città Metropolitana, che raccoglie 92 comuni della Provincia, sarà dunque necessario superare l'autoreferenzialità di una certa politica odierna. Se riuscirà ad ammorbidire i toni e a porsi in dialogo con tutte le forze positive della città (come, ad esempio, le 10 Municipalità) e delle città che dovrà guidare, potrebbe davvero riuscire a ridare ai napoletani il ruolo che merita la loro bella città. Se, come ha promesso, riuscirà a ricucire un rapporto positivo con il premier Renzi che, come segretario del Pd, a Napoli ha grosse gatte da pelare, si potrebbe trovare la quadra per tanti problemi irrisolti, primi fra tutti il futuro di Bagnoli, la sicurezza e la vivibilità, con una speciale attenzione all’ambiente.garantita anche dall’appoggio dei Verdi, che ha spinto fortemente in questo senso e che porta 2 consiglieri a Palazzo San Giacomo e tanti nelle municipalità
In consiglio comunale, De Magistris ha la maggioranza di 24 consiglieri su 40. All’opposizione ci saranno 8 consiglieri legati a Lettieri, 6 del Pd e, per la prima volta a Napoli, 2 del Movimento 5 Stelle. L’ex Pm ha, dunque, i numeri per poter operare, finalmente, quel cambiamento che la città auspica e che, soprattutto, merita. Cambiamento voluto da tutti, del quale lui può e deve farsi interprete per far volare la città e far girare la testa verso il Sud al Governo centrale. «Da Napoli – ha, infatti, affermato – parte una grande spinta a continuare nel pensare che si possa governare grande metropoli con le mani pulite. È un risultato incredibile. Farò il sindaco h24 di Napoli che sarà un soggetto autonomo e una forza nazionale e internazionale».