Dar potere ai valori
In Puglia la politica riparte dai cittadini. In vista delle prossime consultazioni elettorali incontri proposte per la famiglia, piani pro sociale. La gente si riappropria del territorio
Dare potere ai valori. Non un nuovo slogan in vista della prossima competizione elettorale, ma scelte, progetti, attività portate avanti nel tempo da tanti cittadini semplici. La Puglia riparte da qui. La regione investita dalla bufera politica e mediatica che ha travolto amministratori della cosa pubblica, imprenditori e giovani donne risponde con proposte d’impegno e azioni pro-sociale.
Negli anni questo lavoro di risanamento del tessuto sociale, intessuto nel silenzio ha generato una rete che si è estesa a tutto il territorio regionale diventando interlocutore privilegiato di amministratori locali ed agenzie di formazione.
S. Severo in provincia di Foggia è uno dei nodi di questa rete. Il Patto educativo di comunità, iniziato qualche anno fa in una scuola per promuovere “atteggiamenti sociali costruttivi, far crescere una personalità positiva, favorire uno stile di vita impegnato, alternativo alle mode del momento” è stato adottato dalla giunta comunale e dal consiglio indipendentemente dagli schieramenti politici.
Il progetto ha da poco ottenuto finanziamenti pubblici per estendere all’intera cittadinanza i punti del Patto e favorire in tal modo una convivenza civile dove ciascuno si senta impegnato a dare un contributo attivo sul territorio.
Ecco alcuni punti del Patto: rinnovare le relazioni interpersonali e sociali orientandole alla ricerca del bene dell’altro, combattere la passività e cioè il rinunciare a priori alla realizzazione di un obiettivo; abolire l’aggressività che porta a danneggiare intenzionalmente un altro per perseguire il proprio obiettivo.
Dal Forum delle associazioni familiari pugliesi è poi partito il manifesto Una regione a misura di famiglia. L’intento è quello di impegnare i candidati alle elezioni regionali in iniziative a favore del nucleo familiare.
Avviare la Valutazione di Impatto Familiare (VIF) sui nuovi provvedimenti legislativi, per verificare le conseguenze sul benessere familiare dei vari interventi normativi e amministrativi; vigilare sul federalismo fiscale, per avere anche a livello regionale e locale fisco e tariffe “a misura di famiglia”; sostenere la tenuta delle relazioni familiari, riformare i consultori familiari e istituire anche un piano regionale con progetti, tempi e finanziamenti che ridiano alla famiglia centralità nella vita del territorio: ecco alcune delle proposte contenute nel manifesto.
L’interesse e il dibattito suscitato anche dalla compattezza con cui le associazioni familiari hanno sostenuto il progetto ha attirato non solo i candidati, ma anche amministrazioni locali non interessate dalle elezioni. Bari, Foggia, Taranto hanno infatti firmato il protocollo d’intesa perché anche la città, e non solo la regione, diventi a misura di famiglia.
Nei piccoli centri poi si sa con quanta passionalità viene vissuta la competizione elettorale e spesso si assiste ad agguerriti comizi dove la scelta di parte è vissuta in contrapposizione acerrima con l’avversario. I giovani della parrocchia di Acquaviva delle fonti (Bari), proprio per stemperare il clima politico ed offrire un luogo di confronto ai 5 candidati sindaco, hanno organizzato una serata aperta. Moderatore, data la giovane età degli ideatori, il parroco. L’incontro ha evidenziato le differenti opzioni politiche dei partecipanti, ma ha messo in luce anche punti di concordia su temi scottanti quali le politiche sociali e il piano regolatore. Quattrocento i presenti.
Alla prima serata, poi ne è seguita un’altra di formazione. Il tema era sempre la politica, ma la prospettiva non era più solo locale: tutti erano chiamati ad un respiro ampio, quello della fraternità universale proposta dal vangelo anche ai politici. Citando scritti del vescovo Tonino Bello, di Chiara Lubich, di Giorgio La Pira, la serata ha letteralmente sorpreso i 200 partecipanti per i temi trattati. Alla fine però tutti desideravano che quest’opera di formazione proseguisse con regolarità
Benedette elezioni, allora! Nonostante le denunce e gli scandali hanno saputo dar visibilità a tutti quei cittadini appassionati della città e non tanto delle poltrone