Dante e le sue molte vite. Quanto c’è ancora da scoprire?

Dante: poeta, letterato, uomo politico, intellettuale, padre di famiglia, profeta apocalittico. Di lui non si parlerà mai abbastanza. Un’esistenza intensa e ricca di colpi di scena, vissuta tra gli anni turbolenti del Duecento e del Trecento. Un’opera letteraria, la sua, che non ha uguali nella letteratura mondiale. Abbiamo intervistato Mario Dal Bello, autore per Città Nuova del libro A riveder le stelle, le molte vite di Dante. In vista del prossimi 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.  
statua di Dante

Come nasce l’idea di A rivedere le stelle?

In verità io ho amato Dante fin da piccolo. Poi l’ho studiato al liceo con grande passione, grazie a degli ottimi insegnanti. Fino ad insegnarlo io stesso al liceo classico. L’ho spesso ripreso in mano per cui posso dire che è un compagno della vita. Ho sempre pensato di scrivere qualcosa su di lui, anzi ogni volta che visitavo i suoi luoghi – non solo Firenze – ma spesso Verona e Ravenna, l’idea ritornava. Così quando Luca Gentile, Direttore di Città Nuova, mi ha proposto un libro ho accettato con entusiasmo e mi sono ributtato a rileggere la Commedia – e non solo -. In pratica a fare ancor più amicizia con il Poeta, leggendo, anzi studiando parecchia bibliografia passata e recente.

Le molte vite di Dante. Perché questo sottotitolo? Non sappiamo tutto di Dante? E… perché tante vite?

Il titolo è della redazione ed è ottimo, perché “stella” è la parola con cui termina ciascuna cantica. Il sottotitolo si è reso necessario. Dante ha avuto una esistenza complessa, appunto diverse vite. C’è il giovane poeta innamorato, l’adulto padre di famiglia e impegnato nella politica cittadina, l’intellettuale che viaggia fra diverse corti, il profeta apocalittico, e l’uomo che in vecchiaia trova pace a Ravenna. Nel testo ho cercato di raccontare questi “brani di vita”, tenendo conto che su Dante abbiamo pochi documenti. Non conosciamo il giorno della nascita o del matrimonio. Né il numero esatto dei figli né le varie tappe dell’esilio. Non possediamo nemmeno un suo autografo. Ma questo rende la ricerca su di lui come uomo ancora più appassionante.

Nel 2021 saranno 700 anni dalla morte di Dante. Sicuramente sarà fitto il calendario degli eventi pensati per ricordarlo e celebrarlo.

Sono passati 700 anni, ma Dante in verità non è mai morto. Da subito ha avuto estimatori, commentatori, illustratori del suo poema che egli non chiama “comedìa” o “commedia”, ma “poema sacro”. Non si contano le traduzioni, gli studi e la mitologia che ne è derivata. Dante poeta italiano, anticipatore del Risorgimento e dell’unità nazionale, poeta cristiano, e così via. In tutte queste definizioni presenti e passate c’è certamente una parte di verità. Ma bisogna ricordare che Dante è uomo medievale. Sogna una società gerarchicamente costituita intorno alle due massime autorità, il papa e l’imperatore, che egli però vuole distinte nei loro ambiti – in questo è moderno – e non in contrasto o l’una superiore all’altra. Dante è un idealista che ama ancora la cavalleria, è contrario alla nuova borghesia finanziaria, ma pure si accorge della crisi di Impero e Papato e della nascita delle  Signorie a spese della società comunale…

Ma è davvero attuale? Cosa ha da dirci oggi? Dante è vissuto in tutt’altra epoca….

La sua attualità sta nell’indagine straordinaria che egli compie sull’uomo, esponendosi in prima persona, perché la Commedia è un poema autobiografico, anche. Dante crea una lingua scolpita – la “nuova” lingua italiana, è indubbio – attraverso la quale dà vita a immagini di fantasia ardita, delinea personaggi grandiosi nel bene e  nel male, racconta l’itinerario di ogni uomo verso la libertà, la conoscenza per arrivare alla felicità piena che è Dio. Senza Dio che è il “sommo bene”, l’uomo non ha senso, per Dante. Ne nasce una poesia fatta di immagini potenti, di personaggi indimenticabili, di passioni che appartengono a tutti noi. Tutta la Commedia in fondo non è altro che una incessante ricerca della felicità attraverso un racconto che vede parecchi “registri” sentimentali ed emotivi. Non c’è passione umana che non venga toccata con una icasticità ed una precisione unica. Ciò rende Dante sempre contemporaneo, ben oltre il suo tempo, che tuttavia è da conoscere – Dante va storicizzato – per apprezzare maggiormente la forza della sua poesia.

Il libro è disponibile sul sito di Città Nuova al 5% di sconto. Per acquisti da 20 euro in su le spese di spedizione sono gratuite.

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