Danilo, uomo giusto, «sazio d’anni»

Al termine del funerale di Danilo Zanzucchi, il figlio Michele e la nipote Anna hanno ricordato la lunga e ricca esistenza di un grande testimone del carisma dell'unità. Alleghiamo il pdf del testo da loro letto
Danilo

Siamo qui riuniti per festeggiare un uomo classe 1920 – quella di Wojtyla, della Lubich, di Fellini, Sordi, Ciampi… − che non ha solo attraversato il secolo XX, ma che ha pure oltrepassato il limitare del XXI secolo per completare la sua visione globale di questo mondo.

Danilo Zanzucchi, coi suoi 102 anni, ha incarnato per noi l’inesauribile bellezza della storia nella sua poliedrica ricchezza. Da pellegrino ha percorso un itinerario che, se nei primi trent’anni aveva prospettive in qualche modo prevedibili, in seguito ha avuto sviluppi invece assolutamente imprevedibili.

Danilo ha in effetti avuto una via inusitata, incerta, illuminante. Finché, negli ultimi anni, in attesa del passaggio di stato civile, si è identificato col cammino stesso.

Oggi possiamo ricordare solo qualche breve passaggio di un’esistenza che meriterebbe ben altri racconti. Saremo facilitati a scavare nella sua vita dal fatto che ha scritto molto, in una lunga serie di diari giornalieri che custodiamo gelosamente.

Ma andiamo con ordine…

(continua a leggere nel pdf allegato)

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