Daniel, il lavoro e limprenditore
Scoprirsi inconsapevoli strumenti di un incontro che cambia la vita, cominciando da una bottiglia di vino
Faccio parte di un’associazione della mia Diocesi, il CSO (Centro sviluppo e orientamento) e aiutiamo tutte le persone che cercano un lavoro. In quest’ultimo periodo ci siamo trovati davanti ad una situazione molto particolare: Daniel della Tanzania, sposato e con due figlie di cui uno davvero bisognosa di cure ha perso il lavoro.
Una sera con tutti i componenti di questo gruppo ci siamo incontrati insieme a Daniel per capire meglio la situazione e fare un programma per aiutarlo a rispondere e cercare le offerte di lavoro sul nostro territorio.
Alcune sue parole mi sono rimaste impresse nel cuore: quel giorno non aveva mangiato perché troppo sconfortato e poi non aveva ricevuto gli stipendi arretrati e che era troppo importante lavorare per sfamare la sua famiglia. Sul suo volto una sofferenza grandissima e mi sono detto che forse era la stessa dipinta sul volto di Gesù in tanti momenti della sua vita.
Alcune sue parole mi sono rimaste impresse nel cuore: quel giorno non aveva mangiato perché troppo sconfortato e poi non aveva ricevuto gli stipendi arretrati e che era troppo importante lavorare per sfamare la sua famiglia. Sul suo volto una sofferenza grandissima e mi sono detto che forse era la stessa dipinta sul volto di Gesù in tanti momenti della sua vita.
Il giorno dopo sono andato con mia moglie Barbara ad una festa di paese dove si poteva cenare all’aperto con piatti tipici marchigiani. Dopo una lunga fila per prendere la cena e sederci in uno dei tanti tavoli, un signore accanto a noi ci offre una bottiglia di vino, un po’ troppo grande per lui che era solo. Dopo un attimo di diffidenza ho accettato: anche lui era un prossimo da amare ed accogliere. Ci siamo scambiati qualche parola, poi abbiamo continuato con le domande e infine dopo due ore eravamo ancora lì a parlare e raccontarci. Scopro che è un imprenditore e mi torna subito in mente la situazione di Daniel. Gliene parlo e la mattina dopo siamo nella sua azienda: Daniel, io e un amico del CSO. Dopo qualche giorno arriva la bella notizia: Daniel viene assunto per due mesi.
E se non avessi detto nulla all’imprenditore di Daniel? Era un giorno di festa e i problemi si risolvono in settimana? E se non avessi visto Gesù in Daniel e nell’imprenditore cosa sarebbe successo? Posso proprio dire che ho sentito la grazia dell’intervento di Dio e che in fondo io ero stato solo uno strumento.
Gio – Marche