Dall’illegalità all’accoglienza
La Lombardia, con Milano, è tuttora ai primi posti in Italia per numero di immobili e aziende confiscate alle mafie: lo dicono i dati dell’Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati. Sono quasi mille i beni sequestrati, e la metà di essi si trova nella sola provincia di Milano, mentre nel comune di Milano tra aziende e immobili sono stati più di 450 in questi ultimi anni i beni che hanno avuto tale sorte. Attualmente in carico all’assessorato alle Politiche sociali ci sono 158 unità immobiliari di cui 144 già assegnate. Cascina Chiaravalle è l’ultimo bene e anche il più grande tra tutti quelli confiscati. Nel giro di un anno e dopo i lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi, la cascina potrà ospitare una cinquantina di persone e il terreno tornerà a essere coltivato con l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e adulti in difficoltà.
Rinasce così la Cascina grazie ad un progetto del comune che le darà nuova vita: si tratta di ben 18 unità immobiliari per 2mila mq di superficie e 15 ettari di terreno agricolo per un valore di mercato di svariati milioni di euro. La Cascina di Chiaravalle diventerà un pensionato per famiglie senza casa e un luogo per iniziative socio culturali di promozione della legalità. L’altro ieri, in occasione della seconda giornata del Forum delle Politiche sociali, l’assessore Majorino e il vicesindaco De Cesaris hanno consegnato le chiavi dell’immobile alla vincitrice del bando. A gestire cascina Chiaravalle sarà un gruppo composto da Sistema Imprese Sociali, Sis (capofila), Arci Milano, Chico Mendes scs e La Strada scs. In attesa della fine dei lavori Cascina Chiaravalle metterà in campo attività e eventi tra cui le visite di scolaresche milanesi e di altre città d’Italia impegnate in programmi studio del fenomeno mafioso e del ripristino della legalità. Inoltre, in vista dell’Expo 2015, la Cascina ospiterà una piccola foresteria e un ostello della gioventù. «Quando lo scorso giugno – ricorda l’assessore Majorino – la Prefettura ci ha consegnato questo bene con procedura d’urgenza, affinché fosse messo in sicurezza abbiamo subito pensato alla realizzazione di un pensionato sociale dove poter ospitare soprattutto famiglie rimaste senza casa. Un utilizzo perfetto per un complesso immobiliare così grande. Nel giro di soli sei mesi, con un bando, il bene è stato assegnato e il consorzio Sis lo aprirà al più presto alla cittadinanza con le prime iniziative. Questo è il bello di restituire alla legalità e alla collettività ciò che era stato acquisito con attività illecite. Una realtà sempre più diffusa a Milano, che ha centinaia di beni confiscati alle mafie, oggi quasi tutti impiegati con finalità sociali».