Dall’eros all’epektasis: l’amore di Dio in Gregorio di Nissa

Taking into account the Trinitarian debate that spanned the 4th century, this article explores the anthropological articulation of being “in the image and likeness” of the divine, starting from the divine intentionality revealed in Christ as an open and intrinsically relational configuration. The distinction between essence and disposition (eudochía) made by Gregory of Nyssa allows the creature to consider God's freedom in creating and thus to turn to Him with the freedom to respond with one’s own love to the love of the origin. Gregory, as a father and pastor, will indicate this through the image of the source, the mirror, and growth, making it possible to maintain that the Christian's relationship with others and with the world is to be taken as that of the Son turned toward the Father, in the divine Trinity, and of the Bridegroom turned toward the bride who seeks him, in the economy of salvation.

Tenendo in conto il dibattito trinitario che ha attraversato il IV secolo, l’articolo indaga l’articolazione antropologica dell’essere “a immagine e somiglianza” del divino a partire dalla intenzionalità divina rivelata in Cristo come una configurazione aperta e intrinsecamente relazionale. La distinzione di essenza e disposizione (eudochía) operata dal Nisseno, permette infatti alla creatura di considerare la libertà di Dio nel crearla e dunque di volgersi ad esso con la libertà di poter corrispondere col proprio amore all’amore dell’origine. Gregorio, da padre e pastore, lo indicherà mediante l’immagine della sorgente, dello specchio e della crescita, dando la possibilità di sostenere che la relazione del cristiano con gli altri e con il mondo è da prendersi come quella del Figlio rivolto al Padre, nella divina Trinità, e dello Sposo rivolto alla sposa che lo cerca, nella economia salvifica.

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