Dall’altro lato della Manica

Nella settimana dedicata all’unità dei cristiani, ripercorriamo alcune tappe del cammino nel dialogo ecumenico percorso dai Focolari, questa volta, nelle isole britanniche
Canterbury

La storia inizia a partire del 1963, quando il canonico anglicano Bernard Pawley, che fu osservatore durante il Concilio Vaticano II, si rivolse  all’allora arcivescovo di Canterbury affermando che «per avvicinarsi ai cattolici la Chiesa d’Inghilterra avrebbe dovuto stabilire un rapporto con il Movimento dei focolari».

 

Poco tempo dopo Chiara Lubich, la fondatrice,  venne invitata a parlare ad un gruppo di sacerdoti anglicani presso la  cattedrale di Liverpool. E proprio in quella città – così marcata dalla  lotta tra cattolici e protestanti –, venne aperto il primo centro dei Focolari in  Gran Bretagna.

 

Un inizio che si può dunque dire avvenuto in una “culla” ecumenica. Ed  infatti la stessa Lubich sottolineò sempre l’importanza della dimensione  ecumenica per le comunità che negli anni si sono sviluppate in Gran  Bretagna. Una vocazione ulteriormente confermata nel settembre scorso,

quando Maria Voce, attuale presidente del Movimento dei focolari, ha  visitato la comunità ed il centro di Welwyn Garden City che si avvia a diventare una “cittadella ecumenica”.

 

«Nel corso di questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani –  spiega Frank Johnson, responsabile locale del movimento –, anziché  organizzare noi delle attività ecumeniche, ci metteremo al servizio degli altri, seguendo quanto organizzato dalle chiese locali, lavorando gomito a  gomito con altri cristiani, e pregando affinché si realizzi quell’unità in cui crediamo».

 

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