Dalla Scuola di Crotone, una nuova azienda Edc

"Segni che diventano sogni"  è il titolo della scuola mediterranea di economia che ha riservato sorprese per i giovani e l'imprenditoria locale. Dal sito Edc
Lezione al Polo Lionello

Si è concluso lo scorso 3 luglio nella Sila, a Lòrica, il primo ciclo della Scuola Mediterranea di economia Civile e di Comunione organizzata dalla diocesi di Crotone e Santa Severina, in collaborazione con Economia di Comunione e Settimane Sociali. E miglior conclusione non si poteva immaginare da parte degli organizzatori che l’inaugurazione, presenti Mons. Domenico Graziani e Luigino Bruni, di una una nuova azienda Edc a Cariati, la TL – com di Luigi Trento (che si occupa di energie alternative, monitoraggio tecnico e ambientale, teledidattica e sistemi di comunicazione in rete), mentre se ne sta mettendo un’altra in cantiere per settembre.

 

Un vero successo dal punto di vista dei promotori, visto che il primo scopo di questa scuola era contribuire attraverso la formazione a promuovere l’auto imprenditorialità, contribuendo alla crescita della Calabria nella direzione dell’economia civile e di comunione. Per saperne di più intervistiamo Amelia Stellino, che alla scuola ha partecipato.

 

Amelia, ci sarà un seguito a questa scuola?

«Senz’altro sì: è stato programmato un nuovo ciclo della Scuola che partirà probabilmente già questo autunno. Inoltre, per chi ha, come me, partecipato alla prima edizione, sono previsti ulteriori momenti di approfondimento, che riteniamo sempre necessari, sui vari argomenti trattati»

 

Come descriveresti le persone che hanno partecipato a questa scuola?

«Il gruppo dei partecipanti era estremamente eterogeneo per età ed estrazioni professionali: si andava dal neo laureato a persone in pensione, passando per lavoratori e imprenditori. Se questa diversità ha sicuramente reso più difficile il lavoro di formazione, nello stesso tempo ci ha portato a conoscere meglio i vari argomenti, partendo da punti di vista diversi»

 

E fra voi avete fatto gruppo?

«Certamente siamo riusciti a fare gruppo. Sono nate relazioni con tutti, alcune più profonde, altre meno, ma con tutti. Sentiamo forte l’esigenza di continuare a ritrovarci facendo cose insieme: l’idea di istituire nuovi momenti di approfondimento nasce da questo; anche perché se l’impresa di Luigi Trento è partita subito, altre iniziative possono ancora nascere e penso che sarà il gruppo a farle scaturire in una fase successiva. Il gruppo quindi resterà permanente: una base anche per la diffusione delle informazioni Edc sul territorio. Un esempio: nella prossima Mariapoli (Convegno estivo del Movimento dei Focolari) di Gambarie (RC) un pomeriggio sarà dedicato a Edc ed io avrò modo di presentare Edc proprio grazie alla formazione ricevuta alla scuola»

 

Che cosa ti porti via da questa esperienza?

«Una constatazione che è venuta dalla vita: quando in qualcosa ci si crede realmente, allora le cose si possono realizzare»

 

Quello che dici mi fa venire in mente il titolo di questa scuola…

«Sì, la scuola era intitolata: “Il Bene vince: Formarsi per segni che realizzano Sogni”: un titolo molto evocativo che dà l’idea di una forte carica di speranza, così necessaria, perché scarsa, specialmente nei nostri territori dove la realtà di ogni giorno presenta molte difficoltà. In questa scuola abbiamo compreso che insieme è possibile realizzare un modo di fare impresa assolutamente in direzione del bene: “fare bene il bene”, questa frase è risuonata molte volte in questi mesi; una frase che ora ci è entrata dentro: una cosa è dirla e sentirla dire, un’altra è sentirsela dentro».

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