Dalla cintola in su

Tano Citeroni, pittore, fotografo e scrittore nato a Roma nel ’39, ha pubblicato vari libri di immagini, e sue fotografie si trovano al Metropolitan di New York. Si afferma nella narrativa con alcuni romanzi come Via Nazionale, Amori mobili e Lontano da qui, dove la sua sensibilità ai chiaroscuri, alla contrapposizione dei colori e alla ricerca del volto nascosto delle cose, lo fa attento osservatore di una realtà che, dietro scintillanti manifestazioni, cela aspetti meno risolti ed inquietanti. Anziani soli, extracomunitari in cerca di lavoro, amori facili, uomini alla deriva nel caos delle nostre città si inseguono nelle sue pagine per diventare nostri compagni alla ricerca di un senso per le proprie giornate. Nel suo nuovo romanzo Dalla cintola in su – Besa Editore – egli entra ancora una volta nelle illusioni della vita, nelle speranze segrete degli ultimi, quelli posti ai margini, senza difese. Il protagonista è Alberto Spezzini, un ragazzo della Roma del dopoguerra, senza padre, bloccato psicologicamente da questa mancanza di affetti e nell’assunzione del proprio ruolo con le donne. L’amicizia con un vecchio ebreo lo porta a scoprire il valore della fotografia e da quel momento il giovane, pur nello spaesamento della propria condizione, cerca di entrare nella vita con la sua piccola macchina fotografica. Dapprima l’aiuto del parroco, che gli mette a disposizione lo studio fotografico della parrocchia, e poi quello della giovane e avvenente figlia del portiere del casermone di periferia dove abita, lo portano a varcare il portone di Cinecittà dove lei, Marilena, insegue il sogno di diventare una grande attrice. Si apre davanti allo sguardo innocente di Alberto la carovana di inseguitori di sogni, di seni nudi ritratti a tutto tondo per focosi commendatori elargitori di particine cinematografiche o di semplici comparse. È la folle della ricerca di un eden che si colora di concorsi di bellezza di maggiorate fisiche, ma anche di speculazioni e colpi bassi. Furoreggiano nelle edicole Grand Hotel, Luna Park e tante altre riviste sradicamento. Se lui finirà per trovare una compagna, Marilena dovrà consolarsi solo con i ricordi. Realtà e poesia s’intersecano in quest’ultimo libro di Citeroni attraverso un linguaggio fortemente espressivo, e immagini suggestive – molto bello il racconto del funerale della madre – destinate a fermentare nella mente: la strada per costruirci la vera vita – sembrano indicare – non è all’esterno, ma nella propria interiorità. La malinconia che si respira in tutto il racconto è il segno più autentico di una moralità sofferta, anche quando la realtà espressa è apparentemente sotto i riflettori della storia, sganciata da ogni valore. Nell’amarezza che pervade la chiusura del libro par di capire che lo smarrimento di oggi pone le sue radici in quegli anni, dove la spinta al benessere, il successo inseguito ad ogni costo logorarono la coscienza collettiva, ponendo in ombra l’autenticità del vivere.

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