Dalla casta politica ad una politica casta
Raccogliete parlamentari di centro- destra e di centro-sinistra, fra quelli più in vista, che animano oggi il dibattito politico. Fateli sedere nelle prime file, l’uno al fianco dell’altro: consapevoli che questo sarà, per loro, un momento diverso. Portate sul palco la viva memoria di una personalità come Igino Giordani (1894-1980), la sua profonda testimonianza (avviata la causa di beatificazione) di cristiano in Parlamento, nell’azione civile ed intellettuale, fra le mura domestiche, praticando il dialogo come strumento privilegiato per l’amore fra le genti. Create con ciò un’atmosfera del tutto singolare per questi nostri tempi politicamente martoriati, dove solennità e reciproca accoglienza si miscelano virtuosamente per accogliere gli oltre 150 partecipanti, fra parlamentari, amministratori, intellettuali, cittadini, studenti, a Palazzo San Macuto, alla Biblioteca della Camera dei deputati. Tutto questo è quanto il Movimento politico per l’unità con i suoi parlamentari e il Centro Igino Giordani hanno realizzato il 24 ottobre scorso. Il luogo ispira solennità: non è solo la coscienza di essere ospitati in un ambiente istituzionale, ma soprattutto il ricordo di quanto avvenne nel dicembre 2000, quando Chiara Lubich propose la spiritualità dell’unità come via per una politica nuova. In molti dei parlamentari ancora riecheggiano le parole di Chiara Lubich. E sette anni dopo c’è ancora tempo per portarle alla luce e condividerle con i presenti. L’on. Pierluigi Castagnetti (Pd) era a quel tempo il segretario del Partito popolare: ascoltò allora l’impegnativa indicazione di amare il partito altrui come il proprio, e questo rappresenta ancora adesso il richiamo forte al suo dover essere in politica. L’on. Sandro Bondi (Forza Italia) rammenta quanto la sua formazione politica sia debitrice della figura di Giordani, conosciuto e amato nei periodi giovanili e nella sua esperienza attuale. Tutti i partecipanti sono stati introdotti ai lavori dal presidente della Camera Fausto Bertinotti, che ha inviato un messaggio nel quale ha ricordato di Giordani il suo impegno fermo e appassionato, che rappresenta ancora oggi una testimonianza importante nella promozione dei valori della solidarietà, del dialogo e dell’accoglienza , e ha confermato la disponibilità della Camera ad ospitare i successivi incontri che il Movimento politico per l’unità ha programmato con i parlamentari sino al prossimo giugno. Non volava una mosca quando lo stesso Giordani, in un video degli anni Settanta, ha ricordato alcune fasi salienti della sua vita politica dopo l’incontro con Chiara Lubich. Igino Giordani non è solo memoria: ci insegna oggi che le ragioni del dialogo devono essere sempre superiori alle difficoltà e alle lacerazioni politiche. Ci indica la via per passare dalla casta in politica ad una politica casta, come ebbe modo di commentare Tommaso Sorgi, responsabile del Centro Igino Giordani, all’indomani delle polemiche sorte attorno ai privilegi della nostra classe politica. A sottolineare la necessità del dialogo e l’importanza di recuperare la vitalità di testimoni come Giordani sono stati il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Letizia De Torre, gli onorevoli Sergio Mattarella (Pd), Teresio Delfino (Udc), Silvia Costa (Pd). Tra i presenti Savino Pezzotta, Leoluca Orlando, Giuseppe Gambale, Massimo Grillo. In conclusione dei lavori una proposta che sta prendendo forma in questi giorni all’interno del Movimento politico per l’unità: avviare un progetto per la riforma dell’articolo 49 della Costituzione italiana sui partiti politici. Ora appuntamento a dicembre, per continuare il cammino verso una politica imperniata sul dialogo e il bene comune.