Dal Sinodo quali risposte a un laico?
«Il Documento preparatorio (Lineamenta) del Sinodo dei Vescovi contiene gli argomenti e le linee della Nuova Evangelizzazione, che sono offerti alla riflessione dei membri sinodali e ai lavori del Sinodo stesso. Nel testo larga parte è dedicata ad illustrare il significato dell'espressione Nuova Evangelizzazione, i contenuti e le forme della stessa, con riferimento ai "grandi problemi della storia e dell'uomo di oggi".
Come laico, partecipe dei suddetti problemi, vorrei proporre alcune riflessioni.
a) Certamente la Nuova Evangelizzazione può essere vista come nuovo slancio missionario, come ricerca di nuove vie dell'annuncio del Vangelo agli uomini di oggi, ed anche – come è detto nel Documento – come nuova presentazione del messaggio evangelico, praticabile nella vita di tutti.
b) Vorrei soffermarmi su quest'ultimo significato. Cioè, la Nuova Evangelizzazione come annuncio di un messaggio riferito alla concezione e alla prassi di vita, innazitutto per il cristiano, e quindi per l'uomo di oggi.
Tale novità di contenuto deve essere fondata nel Vangelo; altrimenti non si potrebbe parlare di "Nuova Evangelizzazione". La verità del Vangelo, cioè quella annunciata da Gesù Verbo di Dio, non muta; tuttavia essa può essere sempre "nuovamente" compresa in riferimento all'oggi. E noi – uomini di oggi – vorremmo comprendere quali sono questi contenuti che possono rispondere alle necessità della storia e dell'uomo di oggi.
Nel Documento si fa un'ampia analisi dei problemi e delle difficoltà che attraversano la vita dei singoli e la società. Tali problemi e tali difficoltà non sono risolti ma aggravati da una cultura mediatica che induce ad una visione e ad una pratica utilitaristica e consumistica, sostanzialmente individualistica, in cui vengono smarriti gli stessi valori e scopi dell'esistenza, e più ancora risultano scossi i fondamenti e le ragioni dei rapporti e della convivenza umana, ove soltanto ciascun individuo può trovare la realizzazione del proprio sè e la felicità. Sembra che la crisi investa le strutture stesse della convivenza. È evidente, dunque, che la necessità dell’epoca presente è recuperare le ragioni e i modi dei rapporti e della convivenza, che diano ragione dei rapporti stessi e della convivenza umana.
Che cosa la Nuova Evangelizzazione può proporre in risposta a questa esigenza?
È noto che nel corso della storia della Chiesa ci sono stati diversi Carismi, dati di volta in volta per rispondere ai problemi e alle necessità della Chiesa e dell'umanità. Così è stato per il carisma di san Benedetto, per quello di san Francesco, per le grandi spiritualità individuali di santa Teresa, di sant’Ignazio di Loyola, di san Francesco di Sales, ecc. Dinanzi alla crisi di oggi, che investe la convivenza umana e i rapporti, ci vuole una risposta evangelica che sostenga i rapporti e la convivenza umana, per il bene degli individui e della comunità degli uomini.
Non sembri azzardato affermare che esiste un carisma dato alla Chiesa e all'umanità di oggi, che si caratterizza per la idoneità e la finalità di dare senso e fondamento ai rapporti e alla convivenza degli uomini. È il carisma dell'unità, o di comunione, dato all'oggi della storia attraverso Chiara Lubich. Esso è sicuramente fondato nel Vangelo, di cui attua il comandamento nuovo dell'amore scambievole e il mandato dell'unità (cf. Mt. 18,20; Gv. 13,34 e 17,31). Forse è questo il "contenuto" evangelico, concretamente praticabile – come il carisma dell'unità dimostra -, che può rispondere alle esigenze dei rapporti e della convivenza umana oggi».
Gianni Caso