Dal sacrificio di Emanuele Crestini semi vivi di fraternità

Intervista a Milvia Monachesi, già presidente dell’Associazione Città per la fraternità e primo cittadino di Castelgandolfo, su Emanuele Crestini, sindaco di Rocca di Papa, morto per aver prestato soccorso ad alcuni concittadini nel rogo che, l’anno scorso, scoppiò in Comune

Monachesi, il presidente Mattarella il 23 giugno nel centro Mondo Migliore ha reso omaggio al sindaco Emanuele Crestini ricordando la sua figura e il suo esempio che, ha sottolineato, «è consegnato non solo ai suoi concittadini, ma anche a tutto il nostro Paese». Cosa significano per lei queste parole?
Le parole del nostro Presidente Mattarella contengono sempre un significato profondo e sono sempre pronunciate per aiutare a superare le sfide che ognuno di noi deve affrontare, individuali o collettive che siano. Con la sua presenza a Rocca di Papa per commemorare il  sindaco Crestini, e il suo delegato Vincenzo Eleuteri, morti nel rogo scoppiato nella sede comunale per aver atteso che tutte le persone presenti fossero in salvo, il presidente ci ha chiesto di fare nostro e dare un senso all’esempio eclatante di responsabilità e generosità di Emanuele e Vincenzo, invitandoci tutti a riflettere  e a ricordare che il ruolo che ricopriamo è un impegno, è essere al servizio, è prendersi cura della comunità di donne e uomini e del territorio che rappresentiamo.

Qual è il messaggio profondo che oggi il sacrificio e l’impegno del suo collega Crestini porta nelle nostre città ancora provate dalle ferite e disorientate dalle complesse sfide aperte dalla pandemia?
Con il loro sacrificio Emanuele e Vincenzo ci hanno lasciato il più grande messaggio di fraternità, una testimonianza da avere come riferimento per non rendere vana la loro morte. Un messaggio che abbiamo fatto nostro e rilanciato anche ad ottobre 2019 nel 4° laboratorio di co- governance organizzato dal Movimento Politico per l’Unità e dall’Associazione Città per la Fraternità che si è tenuto proprio a Castel Gandolfo. In quell’occasione abbiamo ricordato Emanuele e Vincenzo e riflettuto con il Terzo settore per un governo condiviso delle grandi ferite che affliggono le nostre comunità. Credo fermamente che questo sia l’unico modo possibile per risolvere in modo positivo le sfide che abbiamo davanti, e ne ho avuto conferma anche in questo lungo periodo di sofferenza e di isolamento, in cui ho visto le persone trovare sollievo e conforto in tanti piccoli e grandi esempi di fraternità.

Il Presidente Mattarella ha evidenziato l’importanza «di una responsabilità individuale che si inserisce in una responsabilità collettiva che tutti abbiamo, per perseguire una condizione migliore e accettabile dell’umanità in questo mondo». Cosa vuol dire per lei praticare l’eroismo e spendersi per i propri concittadini?
In questi mesi ho sentito molti medici, infermieri, forze dell’ordine che si sono spesi fino allo stremo per aiutare le persone sofferenti dire «non siamo eroi, abbiamo fatto solo il nostro dovere». Ecco, dobbiamo ritrovare tutti la normalità di fare al meglio quello che ci siamo impegnati a fare, che nel caso dei sindaci significa sentirsi responsabili dei propri cittadini in ogni scelta che si compie.

In un piccolo Comune può talvolta non essere facile superare i solchi della divisione, spesso più profondi delle appartenenze partitiche…. C’è bisogno, in chi amministra e deve operare scelte ad ogni livello, di uno sguardo più ricco sul reale per una risposta efficace alle sfide. Qual è il significato profetico ed attuale dell’agire di Vincenzo Eleuteri e del sindaco Crestini?
La commemorazione è stato un momento molto alto e assolutamente non formale, nella quale, oltre al ricordo toccante del sindaco Crestini e del delegato Eleuteri, la Città di Rocca di Papa, attraverso le parole commosse del vicesindaco Veronica Cimino, ha voluto ringraziare tutti per l’aiuto ricevuto in un momento di grandissima difficoltà, un sostegno forte che ha permesso ad una comunità ferita al cuore di rialzarsi e tornare alla vita. Un’altra grande dimostrazione di quanto possa essere grande la forza della fraternità.

 

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