Dal mondo intero

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Si spegne, con Chiara Lubich, una delle figure più rappresentative del dialogo interreligioso e interculturale, una voce rigorosa e limpida del dibattito contemporaneo. Nel corso di una vita spesa al servizio degli altri, Chiara Lubich, con la sua fede, la sua intelligenza e la sua passione, ha saputo fondare un movimento, tra i più estesi nel mondo, in grado di confrontarsi, con spirito aperto, con il mondo laico sulla base della supremazia degli ideali umani e della solidarietà, della giustizia e della pace fra popoli e nazioni. Memore di questo infaticabile impegno invio ai familiari e a tutto il Movimento dei focolari i sentimenti del mio commosso cordoglio. Giorgio Napolitano presidente della Repubblica italiana Mi unisco spiritualmente alle tantissime persone, in ogni parte del mondo, che ricordano con grande affetto la fondatrice dell’Opera di Maria-Movimento dei focolari, la benemerita Chiara Lubich, che il Signore ha voluto con sé dopo una lunga vita dedicata a diffondere il messaggio cristiano a tutti i popoli e le culture, in un clima di fratellanza tra le differenti religioni. Il servo di Dio Giovanni Paolo II ha tanto apprezzato e sostenuto la preziosa opera da lei svolta in piena comunione con la Chiesa. Nell’assicurare la mia preghiera, auspico che quanto da lei seminato continui a portare copiosi frutti. card. Stanislao Dziwisz arcivescovo di Cracovia Siamo certi che il suo impegno nel diffondere il messaggio di nostro Signore Che tutti siano uno (Gv17, 21) e il suo carisma sarà ricordato da molti, dovunque, sacerdoti e laici, giovani e anziani. Ho conosciuto Chiara durante il mio incarico di moderatore del Comitato centrale ed esecutivo del Consiglio ecumenico delle Chiese. Chiara ha definito la propria vocazione attraverso Gesù abbandonato e l’amore del Cristo risorto. Il suo era un amore di donazione, un’esperienza religiosa espressa in uno stile di vita, di preghiera. Catholicos Aram I Chiesa del Catholicossato armeno di Cilicia (Libano) Sei sempre stata capace di donarmi qualcosa: bollicine di ossigeno che permettono al viandante di respirare anche in mezzo allo smog più nero. Hai scritto che il Paradiso è una casa che si edifica di qua e si abita di là. Che bella casa hai costruito! Ti vedo nella casetta di Loreto: vuoi che vi entrino tutti, ma proprio tutti quelli che un giorno hai visto proprio lì, a Loreto, seguirti sull’unica via su cui hai consumato le tue scarpe e incallito le tue mani: quella dell’amore. Le lacrime di tanti, oggi, sono per lo più impastate di gioia e di gratitudine: gioia per aver avuto il privilegio di percorrere un tratto di strada insieme a te e gratitudine per tutto il bene che hai seminato nel mondo; per il tuo camminare così puro nel presente da inchiodare ogni attimo nell’eternità. Grazie, Chiara!. Vincenzo Santarcangelo Società San Paolo Carissime sorelle e fratelli nella fede, è con grande tristezza che l’organizzazione delle Religioni per la pace, ha appreso la notizia della partenza della stimata presidente onoraria, Chiara Lubich. Chiara era un campione nel dialogo e la cooperazione interreligiosa; un fidato consigliere per importanti leader religiosi di diversi credo, e soprattutto una carissima amica. Molti membri della sua comunità continuano a lavorare disinteressatamente e con grande creatività per portare avanti il dialogo interreligioso e le sue attività in tutti i continenti. Tutti noi delle religioni per la pace, siamo uniti nel celebrare l’amore di Chiara per Dio e la sua devozione per l’unità dei popoli. Il nostro lavorare insieme per costruire la pace onora la sua memoria. William F.Vendley segretario Conferenza mondiale religioni per la pace Chiara è stata un faro di ispirazione per cristiani di tutte le Chiese per così tanti anni, un grande dono di Dio per l’intera comunità di credenti. In questo momento, ci uniamo in preghiera per lei con un numero incalcolabile di persone in tutto il mondo, ringraziando Dio per la sua testimonianza e il suo insegnamento . Rowan Williams arcivescovo di Canterbu Con il pensiero e con le preghiere, con trepidazione e speranza, la città di Trento oggi è vicina a lei, la nostra Chiara. Tutta la comunità stringe in un abbraccio affettuoso la concittadina più illustre, la ragazza che sessantacinque anni fa, mettendosi al servizio dei poveri, s’è conquistata un posto speciale nella nostra città: quello di guida spirituale che, con la sua stessa azione, ci invita al dialogo, all’accoglienza, all’impegno civile e religioso, a parlare ai laici come ai credenti, chiamati tutti a essere ardenti, ovvero a tener viva la passione per gli altri, la cosa pubblica, l’ambiente. Alberto Pacher sindaco di Trentoq Molti anni fa, quando ero all’Istituto ecumenico di Bossey, l’ho incontrata a Roma. Quell’incontro ha cambiato la mia vita cristiana. Ho compreso perché è importante lavorare per la riconciliazione e la pace. Ho cominciato a perdonare coloro che a volte erano contro di me e attraverso questi miei atti di perdono è cambiata anche la loro vita. Con l’aiuto e l’ispirazione di Chiara ho potuto trasformare nemici in amici. Ho iniziato a condividere molti miei possedimenti, quando ho appreso da lei l’Economia di Comunione. Il suo commento alla Parola di vita ha ispirato la mia vita quotidiana. Ofelia Ortega presbiteriana di Cuba, uno dei presidenti del Consiglio ecumenico delle Chiese Negli anni drammatici e laceranti durante i quali gli uomini liberi combattevano per liberare l’umanità dal nazifascismo, e mentre i bombardamenti del Secondo conflitto mondiale riducevano in macerie intere città e spezzavano la vita di milioni di persone, un fuoco di rinnovamento e di coraggio animava una ventenne, Chiara Lubich. Un fuoco che è rimasto vivo e intenso sino ad oggi e che la passione di Chiara ha saputo trasmettere dalla sua Trento a un numero sempre crescente di donne e di uomini: un piccolo popolo, come ebbe a chiamarlo Giovanni Paolo II. Oggi che Chiara non c’è più, resta la testimonianza esemplare della sua forza straordinaria, che l’ha portata ad instaurare un dialogo continuo con le altre religioni, ma anche con chi non crede, nella convinzione che debba esistere un terreno di idee, progetti e valori comuni sui quali la collettività umana può confrontarsi e riconoscersi . Fausto Bertinotti presidente Camera dei deputati L’insegnamento di Chiara Lubich si è radicato nel mio Paese e da tanto tempo. I suoi pensieri, i suoi testi, battuti a macchina, erano di quelli che innaffiavano il deserto spirituale di una società priva di libertà per via della violenza del potere totalitario della Cecoslovacchia di allora. L’ideale di Chiara Lubich è sempre attuale: per l’azione pubblica, per il mondo della diplomazia e della politica internazionale . Pavel Fischer ambasciatore della Cechia in Francia Per settimane e mesi mi sono unito alla comunità spirituale di un popolo senza numero in tutto il mondo che ha pregato per Chiara Lubich. Benché in questa comunità orante siamo in molti a non conoscerci reciprocamente, noi conosciamo Chiara. Conoscendo lei e pregando con e per lei, ci è stata data la possibilità di attuare la condivisione nella fede apostolica della Chiesa. Ishmael Noko segretario generale della Federazione luterana mondiale Senza dubbio Chiara Lubich era tra i personaggi più eminenti del nostro tempo. La sua morte riempie i cuori di persone senza numero – e direi molto al di là dei confini del Movimento dei focolari e della Chiesa cattolica – con profonda tristezza. Pieni di gratitudine e con profondissimo rispetto ricordiamo la sua vita e tutto ciò che ha costruito e fatto nei decenni passati. Con il suo personale impegno instancabile per la giustizia e la pace al di là di tutte le frontiere, Chiara Lubich ha dato una testimonianza forte ed autentica del lieto annuncio del nostro Signore. Il suo esempio ha destato in molte persone il desiderio e la forza di seguirla e così da fare diventare il mondo un posto più umano. Robert Zollitsch presidente Conferenza episcopale tedesca Con voi rendo grazie per l’opera di Dio che si è compiuta nella vita e con gli insegnamenti di Chiara Lubich. Nati dalla sua vita, dalla sua intuizione e dal suo carisma, i Focolari sono una scuola di rinnovamento per la Chiesa, un fermento di amicizia e di pace per gli uomini e un veicolo di fraternità tra le religioni. Chiara ha ormai compiuto il suo pellegrinaggio sulla terra. Possa ora pienamente aver parte alla resurrezione di Cristo e intercedere per tutti i suoi figli e le sue figlie spirituali che continueranno la sua opera in seno alla grande e bella famiglia spirituale dei Focolari . card. Godfried Danneels a nome dei vescovi del Belgio Qualche anno fa sono stato ospite, una sera a cena, in una casa romana del Movimento dei focolari. Ho ancora il ricordo di un colloquio sereno e costruttivo, non avulso dalla realtà, anche politica, ma consapevole che nessuna iniziativa pubblica ha senso se non si costruisce su saldi rapporti umani. È stato facile per me collegare quell’equilibrio e quella pace alla costruzione, avvenuta nel corso dei decenni, di un ambiente in cui la cura delle persone ha sempre visto al primo posto la spiritualità, fondandola tuttavia su una seria formazione antropologica. Per questo vorrei manifestare particolare vicinanza a chi, e con ragione, piange la scomparsa di Chiara Lubich, che ha avviato e pazientemente realizzato l’ambiente che ho avuto modo di conoscere. Questa donna è stata straordinaria perché ha dimostrato che la fede cristiana non contrasta né con la ragione né con le preoccupazioni per le vicende politiche, sociali ed economiche, e anzi ne favorisce la corretta impostazione. Gianfranco Fini presidente di Alleanza Nazionale Nulla di ciò che è stata andrà perduto. Cristo l’ha assimilata a sé attraverso la strada della croce, che lei ha vissuto come offerta totale per la vita della Chiesa. Chiara ora vede faccia a faccia il volto del Padre, che ha suscitato in lei un carisma per rendere vivo l’avvenimento cristiano come luce che sostiene la speranza. Così la maternità spirituale è fiorita in lei dal suo sì al disegno di Dio, dentro l’alveo della nostra madre Chiesa. Ricordando i lunghi anni di amicizia con don Giussani, culminata quel 30 maggio 1998 in piazza San Pietro con le loro testimonianze davanti a tutta la Chiesa e al mondo, raccomando l’anima di Chiara alla misericordia del Padre. Chiara e don Giussani sostengano i nostri passi, per una fede sempre più appassionata e ragionevole sulla strada che hanno aperto per noi. don Julián Carròn presidente di Comunione e liberazione Dentro di me si fa silenzio, un pieno di luce, anche se sento il dolore del distacco. Chiara, che ha sofferto così tanto, e che nella sua vita ha fatto proprio il grido di Gesù Perché mi hai abbandonato?, ora può contemplare lui, al quale si è mantenuta fedele, anche nel buio. In questo grido ha sentito il grido di tanti uomini che si sentono abbandonati da Dio, senza senso, senza sostegno. Senza il carisma dell’unità, Insieme per l’Europa non sarebbe mai nato. Sapeva che questa era l’ora di Dio per il cammino in comune tra i movimenti e le comunità delle varie Chiese. Questo coraggio era nutrito da un’intima forza d’amore . suor Anna Maria aus der Wiesche Comunità luterana Christusbruderschaft Selbitz La nostra Chiesa ambrosiana si unisce a tutti coloro che pregano il Signore della vita per Chiara Lubich. È una preghiera di intercessione. Ma è anche una preghiera di ringraziamento per i frutti copiosi che da lei sono nati. Chiara Lubich ha dedicato tutta la sua esistenza alla costruzione della comunione e della fratellanza tra gli uomini di ogni razza e di ogni popolo. L’amore di Dio, al quale aveva consacrato la sua vita, era la sorgente di ogni sua opera e sapeva comunicarlo con straordinaria forza così da attrarre ad esso moltissime persone. Essa ha saputo testimoniare e comunicare che davvero l’amore di Dio è in mezzo a noi e che è questo amore a guidare la storia degli uomini. Coloro che hanno raccolto la sua testimonianza possano proseguire la sua opera con la stessa disponibilità e generosità, per continuare a comunicare al mondo di oggi la speranza dell’unità e dell’amore che ci rende tutti membri di un’unica grande famiglia. card. Dionigi Tettamanzi arcivescovo di Milano Solo qualche settimana fa io l’ho incontrata, ancora una volta impressionato dalla sua enorme forza spirituale malgrado la sua debolezza fisica. Una fiamma di amore che ha iniziato a brillare sulle ceneri e la distruzione della guerra nel 1943 a Trento. Il carisma di Chiara Lubich ha dato origine al Movimento dei focolari che durante la sua vita si è propagato in tutte le parti del mondo. Concentrandosi sulla spiritualità dell’unità, ha avuto un profondo impatto sul movimento ecumenico ed in modo significativo ha aiutato a favorire rapporti vitali tra le diverse Chiese. Tali impulsi hanno trovato la loro risposta in una collaborazione crescente tra il Movimento dei focolari e vari programmi del Cec. Sempre ricorderemo queste sue parole: Possiamo testimoniare che l’amore a Gesù abbandonato ha vinto in noi eh fuori di noi ogni battaglia, anche le più terribili. Ma certamente occorreva essere totalmente suoi, donati completamente a lui. Ed è stato solo l’amore a lui che ci ha dato di costruire un’Opera così ricca, così variegata, così vasta diretta ad un solo fine, che ormai conosciamo: l’unità in tutti quei significati che questa divina parola sottintende. Chiara Lubich ha mantenuto uno stretto rapporto con il Consiglio ecumenico delle Chiese dal tempo della sua prima visita a Ginevra nel 1967. Samuel Kobia segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Ho avuto la gioia d’incontrare Chiara in molte occasioni specialmente a partire da quella celebre Pentecoste del 1998 che la vide promotrice insieme al servo di Dio Giovanni Paolo II del cammino di comunione e di collaborazione fra tutti i movimenti ecclesiali e le nuove comunità suscitate nella Chiesa cattolica del dopo Concilio. Nei lunghi colloqui intercorsi con Chiara ho constatato di persona la sua affabile ospitalità, la sua disponibilità al dialogo, il suo desiderio di rapporti sereni fra tutti i movimenti ecclesiali. Grazie al suo esempio di apertura al dialogo e di volontà di progredire sul cammino dell’unità dei cristiani, Chiara ci ha lasciato un segno indelebile del percorso tracciato dallo Spirito Santo. Matteo Calisi presidente delle Comunità carismatiche Ho conosciuto personalmente Chiara nel 1999, durante la sua visita nella mia terra, in Slovenia. In quell’occasione la Chiesa slovena volle concederle la sua più alta onorificenza per l’opera svolta nel mondo e, attraverso i focolari, nel nostro Paese. Una persona che abitava il Regno. Così descriverei Chiara Lubich. Portava il paradiso dentro sé, nel suo cuore, e questa abitazione nelle altezze traspariva dal suo sorriso sereno, dal suo viso pacificato dalla certezza che Dio ci ama immensamente, come amava ripetere. card. Franc Rodé prefetto Congregazione per gli istituti di vita consacrata Esprimiamo il più sentito cordoglio per la scomparsa della dottoressa Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, esperienza di comunione che arricchisce con la sua presenza la vita della Chiesa in Italia e nel mondo. Ricordiamo con particolare riconoscenza la forza della sua testimonianza, che ha proposto un cammino di fede fondato sul principio di unità, sorgente nella Chiesa e nel mondo di itinerari di vita nel segno della pienezza e della gioia. Grati al Signore per quanto ci ha donato attraverso la persona e l’opera di Chiara Lubich, affidiamo al ricordo e alla preghiera delle comunità cristiane il suo incontro con il Padre celeste. card. Angelo Bagnasco presidente della Conferenza episcopale italiana mons. Giuseppe Betori segretario generale Mi sembra di vedere come folle di abitanti del Cielo esultino e accolgano con giubilo Chiara, poiché lei, qui sulla terra, ha compiuto grandi opere ed ha messo in mano alla gente semplice la Bibbia, perché la viviamo. Ludmila Simonova Chiesa ussita, Rep. Ceca A Chiara devo gratitudine per due temi che lei ha instancabilmente proposto a tutti e che hanno segnato la vita di molti e anche la mia. Il primo è quello di Gesù abbandonato. Negli ultimi anni è toccato a Chiara di viverlo con una intensità tutta particolare, e proprio in quell’abbandono si compie il disegno di misericordia del Padre. Il secondo è quello della politica per l’unità. Il compito della politica è quello di unire un popolo e di unire i popoli fra di loro. La vera vittoria non è quella di chi distrugge l’avversario ma quella di chi riesce a incorporare nella propria proposta anche le giuste ragioni dell’avversario. A questa idea di politica oggi più che mai è necessario ritornare. Rocco Buttiglione senatore Udc0 Parole come fraternità, unità, comunione hanno assunto per tutti noi un significato nuovo, più intenso e ricco grazie alla testimonianza e all’insegnamento di Chiara Lubich. Chiara ci ha insegnato a scommettere sempre sul dialogo, a non arrenderci mai alla logica amico-nemico, a guardare all’altro con la certezza che vi troveremo qualcosa di buono, di importante. Non ha chiuso il suo messaggio ad un popolo, una cultura, una Chiesa, ma ha scommesso – e ci ha invitato a scommettere con lei – sull’unità della famiglia umana, legata da vincoli di interdipendenza e fraternità. Andrea Olivero presidente nazionale delle Acli Il mondo ha perso un gigante contemporaneo di spiritualità ecumenica. Con le riflessioni e la condivisione ma in particolare con la sua vita, Chiara ha ispirato e rinforzato molti nel cammino di fede. È stata un esempio vivente che i valori del Vangelo sono portatori di vita e pieni di significato per le persone di tutti i tempi. Dietro di sé, ella ha lasciato al mondo un’ardente eredità per proseguire insie me nell’amore verso l’unità che il Signore ha promesso e per cui ha pregato. Ioan Sauca direttore dell’Istituto Ecumenico di Bossey (Svizzera) Ho avuto vari incontri con Chiara Lubich, l’ultimo in occasione delle feste natalizie. Ma ogni incontro avuto con lei è stato nella mia vita un avvenimento che lasciava delle tracce molto profonde. Era una persona che contagiava ogni interlocutore con il suo entusiasmo per le cose di Dio, con il suo amore per Cristo e per la Chiesa, e per l’ideale dell’unità, nella Chiesa e del mondo intero. Noi oggi, stretti intorno a Chiara, ancora una volta ringraziamo lei e soprattutto ringraziamo Dio per questo dono immenso del carisma del movimento di cui sicuramente la Chiesa ha molto bisogno; di qui la grande sfida per le sue figlie, per i suoi figli spirituali, di portare avanti questa fiamma del carisma con grande coraggio. E io sono sicuro che da oggi Chiara sarà presente con tutti voi ancora di più di prima. Il Pontificio consiglio per i laici in questo momento così importante di transizione è con voi. Auguri!. card. Stanislao Rylko presidente del Pontificio consiglio per i laici Ci sono persone che interpretano la loro esistenza, la ragione del proprio essere, in stretta relazione con quella degli altri, e così facendo spendono la loro vita, giorno dopo giorno, nel rafforzare i valori dell’ecumenismo, della comunanza dei destini umani, del dialogo. Chiara Lubich è una di queste persone, capace dunque di rendere concreta questa sua tensione etica e civile, di farne movimento, forza. Le sue parole il dialogo per noi è vita, sono la stella polare di un cammino di cui, oggi più che mai, tutta l’umanità ha bisogno. Walter Veltroni segretario Partito democratico Attraverso il Focolare, ha suscitato un movimento importante anche per la Chiesa riformata. La sua religiosità e il suo pensiero, le cui radici sono centrate su Cristo, mi impressionano. Quando la incontrai personalmente sperimentai una presenza e un’irradiazione fuori dal comune. Passione e pasqua – vita, sofferenza, morte e resurrezione di Cristo – sono per Chiara Lubich e il suo movimento punti cardini della vita cristiana. Così la morte di questa donna dieci giorni prima di Pasqua ci indica la via per andare incontro alla luce di Cristo. Ruedi Reich presidente della Chiesa evangelica-riformata del Cantone di Zurigo Continuiamo a tenere preziosa l’eredità spirituale che lei ci ha lasciato nella sua visita al Centro ecumenico. Konrad Raiser già segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Chiara per me è stata una donna straordinaria, fuori dal comune. Con il dono della parola dialogante di Dio, con la profezia dei gesti, con l’impegno per la pace, con l’attenzione privilegiata verso gli ultimi è riuscita a farmi cogliere il vero significato della Trinità, focolare di Dio, infondendo speranza a tanta umanità dolente. Il suo stile di vita semplice, disarmante e coinvolgente ha affermato una verità sacrosanta, spesso misconosciuta dai grandi della Terra, e che cioè di fronte alla cattiveria dei malvagi, poco importa se fautori delle guerre sante o delle bombe intelligenti, l’unico antidoto efficace è rappresentato dalla vendetta dell’amore. Sì, aveva appreso appieno e testimoniato quanto asseriva sant’Agostino: L’amore è una dolce parola, ma più dolce è viverla . Giulio Albanese fondatore dell’agenzia Misna Come Madre Teresa, Chiara Lubich era una delle grandi donne di questo secolo, un vero dono di Dio per la Chiesa e per il mondo. Era una guida spirituale moderna, che è riuscita a parlare al nostro tempo. Per me personalmente lei è stata una grande ispiratrice. Ci mancherà proprio, ma sia fatta la volontà di Dio e resteremo uniti. card. Telesphore Toppo presidente della Conferenza episcopale dell’India Si può vivere d’Amore! E dall’Amore essere conquistati, per Amore arrendersi, con l’Amore vincere: è tutta qui la vita di Chiara. Donna divorata dallo Spirito, precorritrice delle più profonde istanze profetiche e carismatiche del Concilio Vaticano II, ineguagliabile globalizzatrice del Vangelo tra le nazioni, geniale esempio di laicità operosa per la promozione dell’uomo di ogni religione, razza e cultura. Amica del cuore, di quelle che ti stampigliano dentro il volto più credibile di Gesù, in qualche modo di tutti noi madre spirituale, ora in cielo tra i vegliardi del Novecento, ai quali dobbiamo una Chiesa più unita, fraterna, servizievole, innamorata del suo Signore. Indimenticabilmente piccola e grande. Salvatore Martinez presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo 1° febbraio 2008. Arrivo a casa di Chiara. Tutto richiama l’unità, la bellezza, il silenzio. Que- sto gigante di Dio mi accoglie come un figlio, parla con gli occhi, con la vita e con la poca voce che le resta. Condivide e sottoscrive il nostro manifesto: Ti voglio bene, mamma!. Forse è la sua ultima firma, ed è a favore della vita. Mi scrive: Condivido tutto quello che fa Ernesto Olivero. Ho riconosciuto in lui il carisma di un fondatore. La mia anima sorride: le pesanti difficoltà subite da Chiara in passato l’aiutano a capire le mie con un solo sguardo. La mezz’ora trascorsa insieme non passa, resta. Ernesto Olivero fondatore del Sermig Prima di incontrarla la conoscevo già. L’avevo incrociata tante volte nel sorriso e nei volti di amici e colleghi, fino a diventarmi familiare. Nei loro discorsi, nella loro capacità di ascoltare, nella loro disponibilità. E ho sempre pensato che solo una donna poteva essere capace di lasciare quell’impronta inconfondibile nel movimento. Poi l’incontro, nel 2004 a Castelgandolfo. Nessuna retorica, un discorso di una semplicità disarmante: Per fare il giornalista sei chiamato a coltivare quattro virtù, sull’esempio di Maria, pazienza, perseveranza, semplicità e silenzio. Poi la raccomandazione più importante: Per accogliere gli altri bisogna saper sempre perdere tutto, farsi vuoto di fronte ad ogni fratello. La guardavi negli occhi e capivi che questa era stata la sua vita. Ignazio Ingrao giornalista Preghiera Azione Sacrificio: così comincia una lettera di Silvia Lubich, scritta il 22 luglio 1939 al suo gruppo di aspiranti. E Igino Giordani commenta: Chi scriveva così, evidentemente faceva, sapeva far, Azione cattolica. Da allora il cammino di Chiara è stato uno straordinario dono per tutti. Auguro che lo Spirito Santo, che ama l’Ac, come pure noi, trovi il momento per farci incontrare in quella spiritualità di comunione che il Santo Padre vuole vissuta da tutta la Chiesa a tutti i livelli, per contribuire efficacemente alla Chiesa-comunione. In quest’augurio, rivolto da Chiara all’Azione cattolica italiana, è racchiuso il senso di una testimonianza esemplare, che custodiamo con gratitudine, come il suo lascito più prezioso. Luigi Alici presidente nazionale Azione cattolica italiana Grazie, Chiara! La donna in te ha scoperto il fascino dell’avventura dell’esistenza umana vissuta da credente sia nella consacrazione religiosa come nel matrimonio e nel sacerdozio. Ogni professione è stata considerata da te come spazio dell’impegno per l’uomo, per la gratuità competente e sorridente, perché tutti possano vivere un’esistenza dignitosa e religiosa aperta alla trascendenza e alla condivisione dei beni. Grazie per l’amore alla Chiesa, madre e maestra che ha fatto scoprire ad ognuno di noi il senso dell’esistenza nell’avventura cristiana, nella sequela di Cristo, il più bello tra i figli dell’uomo, nella radicale scelta e opzione per i poveri, nella condivisione dei beni con una giustizia anche economica. Giovanni Paolo Ramonda responsabile generale Associazione comunità papa Giovanni XXIII Chiara ha chiamato a vivere una testimonianza cristiana nella cifra dell’amore, del sacramento dell’incontro. Un cristianesimo vissuto sulla frontiera dell’impossibile, il suo, e proprio per questo fecondo e sereno, capace di parlare e di servire ai mondi più diversi. Non ha mai scelto la via del potere, ma quella dell’amore, dell’atteggiamento disinteressato e umile, capace di aprire le porte blindate del pregiudizio, della separazione e dell’odio. Si potrebbe dire che all’inizio di questo secolo una grande luce si è spenta. In realtà al contrario una grande stella è salita in cielo a indicare la via dell’unità, della fraternità, della riconciliazione e della pace. Questa stella indica, nella notte del mondo, la fecondità dell’amore a caro prezzo, per tutti, sino alla fine. Un amore che è più forte della morte. Massimo Toschi assessore regionale Toscana Ha desiderato il dialogo con le donne e gli uomini delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni, quando nella Chiesa prevaleva la voce di chi guardava solo intra moenia. Ha speso la sua vita ad amare i vicini e i lontani, ha imparato ed insegnato agli altri ad entrare nella pelle dell’altro, a camminare con le sue scarpe, a vedere il mondo come l’altro lo vede. Ha amato Gesù crocifisso e abbandonato come sorgente e modello dell’amore e dell’unità. Apprezzata in tutto il mondo, ha sofferto anche per le incomprensioni di chi oggi usa l’identità come una clava e considera la tradizione un idolo e non un patrimonio dinamico da investire perché porti frutto. Una donna, una laica che ha cambiato la Chiesa, una testimonianza di cui c’è bisogno soprattutto ora che ci ha lasciato, in una stagione nella quale tornano a soffiare i venti gelidi del clericalismo e dell’integralismo. Ma la sua vita, come il chicco di grano che cade in terra e muore, continuerà a portare frutto. Giovan Battista Brunori giornalista

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