Dal diario di un parroco

Qualche appunto di vita quotidiana di un giovane sacerdote della provincia torinese, alle prese con la programmazione parrocchiale e le esigenze e le difficoltà dei fedeli
Fiume Po foto di Miguel Tremblay

L'amore per i poveri
All’incontro di programmazione dei gruppi famiglia c'è sempre tanto entusiasmo e voglia di fare. Tre coppie, durante il pranzo che abbiamo fatto prima della riunione, ci hanno fatto conoscere il caso di una famiglia della nostra parrocchia, in grave povertà. Subito si sono messe d'accordo su come aiutarla meglio. E meraviglioso quando si mette al centro dei nostri incontri l'amore per i poveri. Intanto un'altra famiglia povera, che abita persa in mezzo alle colline, ci ha fatto sapere che si è rotta la loro automobile. Senza auto, sono proprio completamente isolati. Ci vogliono 30 minuti a piedi per arrivare da casa loro alla più vicina stazione del pullman e anche ai più vicini negozi o alle scuole. Si tratta di un percorso che devono fare prima in discesa poi in salita poi di nuovo in discesa. Ogni tanto capita che lo fanno a piedi. La mamma è l'unica che ha la patente, avendo la sclerosi in uno stadio ancora iniziale, fa molta fatica a camminare a lungo. Da questo fatto è nato un altro piccolo miracololetto dell'amore. Le nostre coppie si sono industriate e hanno trovato un signore capace di aggiustare l’auto gratuitamente. Questo ha permesso di mettere in moto, oltre all’auto, anche una nuova solidarietà nel gruppo, che ora sta cercando di stare vicino a questa nuova famiglia. Niente male per un incontro di programmazione dei gruppi famiglia: si è cominciato subito con con il mettere al centro le famiglie in difficoltà.

Concretezza verso le periferie
Con la parrocchia vicina abbiamo deciso insieme di aprire una sezione del Servizio emergenza anziani. Tutto è nato dalla riflessione del consiglio pastorale dell'anno scorso che si chiedeva come stare vicino alle persone di una certa età, come raggiungerle nei suoi bisogni. Mi piace questa concretezza.

Don Carlo
Nel paese vicino al mio è arrivato un nuovo parroco: don Carlo. Sono andato al suo insediamento, anche se ho capito che questo non era sufficiente a creare un rapporto tra di noi. Non ci conosciamo per niente. Così una sera della settimana successiva sono passato a trovarlo a casa. Non se l'aspettava. Mi ha raccontato tante cose della sua vita. Tra queste, anche il fatto che era dovuto andare nella parrocchia che aveva appena lasciato, per ciclostilare dei fogli. Al che gli ho fatto presente che noi in parrocchia avevamo un ciclostile funzionante che però non usavano più. Così, sentito il consiglio, il sabato successivo glie l'ho regalato. Adesso quando ci troviamo agli incontri dell'unità pastorale o a momenti tra noi sacerdoti si crea immediatamente un clima di famiglia.

Pina
Finita la mia quarta messa domenicale, quella delle 19, in una delle quattro chiese che devo servire, come sempre Pina mi aspetta fuori dalla porta, sa che come ogni domenica l’accompagnerò a casa. Pina è tutta sola, perché non si è mai sposata, e questo pur breve viaggio sulla mia auto è quasi l'unico momento in cui parla con qualcuno durante la settimana. Questa volta, prima di dirigerci verso la casa, le propongo di passare in oratorio: una famiglia sta festeggiando il compleanno del loro bambino più piccolo. Un po’ sorpresa accetta, e un’altra sorpresa l’aspetta appena entra nella sala: Pina è accolta con gioia e con amore. Ne è felicissima. E sa che ora ha dei nuovi amici, e sarà meno sola.

Una parrocchia non sia ghettizzante
Spesso nelle parrocchie ai gruppi famiglia partecipano persone di un certo livello sociale, che perlomeno hanno lavoro. È difficile che si presenti una coppia che è assistita dalla Caritas. La mia gioia è che l'ultima volta al gruppo famiglie c'erano due coppie che spesso aiutiamo economicamente. Vederli mescolati in mezzo agli altri, chiacchierare, ridere, scherzare, mangiare insieme. Trovare i loro bambini che giocano insieme agli altri. Spontaneamente è nata un'iniziativa per aiutare una di queste coppie a cambiare le gomme dell’auto Mi fa proprio piacere che la parrocchia non sia ghettizzante.

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