Dal blog. Educazione sessuale a scuola: famiglia e dintorni
Desidero ringraziare l'assessore della Regione Veneto Elena Donazzan per la raccomandazione ai dirigenti e ai docenti delle scuole venete in difesa dell'educazione equilibrata e rispettosa dei processi psico-affettivi evolutivi di identità dei bambini, che comprendono il rispetto di tutti e anche della famiglia, base per l'armonica crescita delle donne e degli uomini di domani.
I bambini chiedono rispetto e la famiglia per la loro serenità con segnali chiari e inequivocabili. Chi lo ignora non è giusto o è molto distratto. A fronte delle ultime novità in merito a provvedimenti in materia di identità sessulae e affettività (lezioni, opuscoli) di precoce indottrinamento settoriale nelle scuole pubbliche, confusi e inquietanti, potrebbe essere doveroso chiedere alle istituzioni e ai politici di promuovere nelle scuole e nella formazione degli educatori di tutti i gradi scolastici, interventi di valorizzazione e informazione del ruolo della famiglia, così come viene intesa dalla Costituzione e dai Diritti dei Bambini.
Inutile poi sostenere che la famiglia stessa, così bistrattata, vada invece sostenuta in tutte le sue espressioni e ruoli, compreso quello educativo, in tutte le sfere di cui è appunto primo agente responsabile. Sottolineo l' ovvia trasversalità di queste mie segnalazioni e richieste, che credo già ampiamente condivise da associazioni sociali e culturali, gruppi, movimenti, amministratori pubblici e parlamentari di onestà intellettuale, di qualsiasi corrente politica, culturale e religiosa.
Ribadisce in proposito Raimondo Scotto "…La costruzione dell'identità sessuale nella vita di una persona è una cosa molto delicata, che risente di elementi genetici, culturali, affettivi e relazionali in genere. Bisogna essere attenti a non creare confusioni in queste età ancora in formazione. Una buona identità sessuale contribuisce non poco a creare una buona identità globale della persona e solo chi ha una buona identità globale di sé ha buone capacità di dialogare con chi è diverso da lui senza paure, senza posizioni difensive. Lo Stato vuole avocare a sé l'educazione sessuale dei bambini e degli adolescenti: perché? Due possono essere le ragioni: perché non si fida delle capacità dei genitori o perché vuole imporre la sua visione della sessualità. Se non si fida…delle capacità educative dei genitori, non sarebbe meglio aiutarli a sviluppare queste capacità, integrandole, se fosse necessario, secondo il principio di sussidiarietà, senza sostituirsi ad essi?" (Città Nuova n°2-25 Gennaio 2014)