Dal barbiere per leggere
Che i bambini leggano sempre meno, complici probabilmente le nuove “diavolerie tecnologiche”, non è un problema solo italiano: è molto sentito anche negli Stati Uniti, che peraltro da più tempo dell’Europa si confrontano con la questione. Questione sentita particolarmente nel caso della popolazione afroamericana: secondo i dati del ministero dell’Istruzione, oltre la metà dei bambini afroamericani di quarta elementare – età in cui vengono condotti test di lettura a livello nazionale – ottiene risultati inferiori a quelli dei coetanei di diversa estrazione, e la percentuale tende addirittura a crescere nelle classi superiori.
Chissà se ha pensato anche a questo Ryan Griffin, barbiere afroamericano del Michigan, che ai ragazzini del vicinato – quasi interamente afroamericani, nell’America che ancora vive divisa secondo linee razziali – ha proposto un accordo: se gli leggono un libro ad alta voce mentre lui taglia loro i capelli, ottengono uno sconto di due dollari sul conto oppure due dollari di mancia.
L’idea, ha ammesso ad un reporter del sito Buzzfeed, non è stata sua: altri barbieri di Harlem (il quartiere nero di New York), Tampa, ed altre città già lo fanno, per incoraggiare alla lettura.
Ma Griffin ha voluto dare anche un’altra motivazione: la selezione di libri che propone sono infatti incentrati sull’accettazione di sé e degli altri. «Abbiamo libri, ad esempio, che raccontano storie che incoraggiano ad andare oltre l’aspetto fisico – ha spiegato –. I nostri bambini stanno letteralmente combattendo una “guerra d’immagine” persino a scuola, da questioni di pettinatura o di abbigliamento fino al razzismo vero e proprio, ed è importante contrastarla. Il mio obiettivo è che questi bambini si vogliano bene».
E che leggano, naturalmente: Griffin riferisce che diversi bambini prendono in mano un libro già mentre aspettano il loro turno, e i genitori assicurano che anche a casa e a scuola l’interesse dei figli per la lettura è aumentato. Peraltro molti libri stanno arrivando in regalo, e Griffin intende donarli a sua volta ad altri barbieri. «Non so perché la cosa sia decollata, è tutto così semplice – osserva – e finché funziona continuerò a farlo».