Dagli altri al noi. Per una antropologia filosofica della relazione
L'esperienza dell'incontro tra io e tu, prodotta dalla scoperta che l'altro è stato capace di farci essere noi stessi ed ha trovato in noi una occasione per essere sé, comporta la coscienza del noi, offertasi all'io grazie al passaggio che implica un volgersi ad altro, un vedere in altro, e genera il senso come collocazione significativa dell'io. L'eterorelazione nell'incontro è radicamento nell'altro e dell'altro in me, così conoscenza di sé e conoscenza degli altri si mostrano inseparabili. Lo sguardo sugli altri, inseparabile dal guardar sé, ci appare come il riconoscersi dell'io e la scoperta della alterità degli altri come orizzonte dell'io, mostra l'esperienza del noi, che non può condurre alla formazione di un io collettivo se non nella misura in cui dà vita all' alterità d'ognuno. Il Noi più autentico resta l'Altro che fa essere le alterità al suo interno ed è però intimo ad ognuno.