Da Macron a Gentiloni

Le visite ufficiali dei capi di Stato francese e italiano si inseriscono nel solco di una forte volontà di ripresa economica, anche grazie agli investimenti promessi

Alcuni giorni fa il presidente francese Emmanuel Macron si è trovato in Grecia per una visita ufficiale di due giorni. Sia lui che la moglie Brigitte hanno incantato la gente con la loro semplicità, hanno creato panico tra gli agenti di sicurezza prendendo l’iniziativa di percorrere via Ermou a piedi e fare selfie con la gente. In più il presidente è stato ammirato per il suo coraggio di parlare dal colle Pnice, simbolo della democrazia a ovest dell’Acropoli, uno spot che aveva scelto anche il presidente Obama l’anno scorso che però alla fine non ha osato per motivi di sicurezza. Macron ha incantato tutti con suo grandeur e il suo greco. Ha offerto la sua simpatia ai greci, che hanno sofferto più di tutti per la crisi, e il suo supporto al governo ellenico che compie, come ha ammesso, enormi sforzi perché il Paese recuperi una fase di sviluppo. Tutto questo era proprio quello che si aspettava il premier greco, in assonanza con l’aspirazione di Macron di “Rifondare l’Europa”, creando delle istituzioni proprie ed evitando organizzazioni come il Fondo Monetario Internazionale.

President of France Emmanuel Macron visits Athens

Secondo alcuni analisti, la visita di Macron potrebbe intitolarsi “Sì, ma…”, visto che il presidente si è riferito a un “grande discorso sull’Europa” e alla necessità di “rifondazione” ma non ha annunciato le sue proposte come aveva già fatto sapere a causa delle eminenti elezioni tedesche; ha fatto riferimento al supporto al governo ellenico ma ha detto molto chiaramente che lo sforzo per l’attuazione delle riforme deve continuare; ha affermato in un’intervista che la Turchia si e allontanata dall’Ue ma ha sottolineato che bisogna “evitare gli strappi” visto che si tratta di un partner importante coinvolto in crisi che devono essere affrontate, come quella delle migrazioni e del terrorismo.

Oltre a esponenti della diplomazia anche quelli dell’economia hanno trovato il loro posto durante la visita del leader francese che era accompagnato da 40 imprenditori particolarmente interessati al tema delle privatizzazioni e specialmente al discorso sulle infrastrutture (scalo di Salonicco, Acqua etc). Tra i Ceo che hanno accompagnato il presidente, c’erano quelli della Suez, Edf, Sanofi, Orfea, Bpfrance, Cma-Cgm e Total. L’ultima, una compagnia petrolifera, pochi giorni dopo ha avuto il permesso di fare ricerche sul Mar Ionio. La presenza francese è già forte, pure al livello dell’amministrazione pubblica visto che l’organizzazione francese “Expertise France” offre assistenza tecnica all’amministrazione pubblica ellenica per la riduzione della burocrazia.

Pochi giorni dopo la visita ufficiale di Macron, il premier italiano Paolo Gentiloni ha partecipato al primo vertice intergovernativo Italia-Grecia a Corfu e ha singlato l’intesa finale per l’acquisizione del 100% dell’operatore greco Trainose. La vendita della Trainose a soli 45 milioni di euro ha già provocato reazioni da parte dei partiti politici e dell’opinione pubblica nonostante la promessa delle Ferrovie dello Stato Italiano di fare investimenti di circa 500 milioni di euro. L’accordo tra i due premier includeva, tra altro, la necessità di una nuova struttura dell’Ue (ministro delle Finanze comune, bilancio comune, un incremento del potere del Parlamento europeo, un piano di sviluppo), un messaggio verso la Turchia in contemporanea alla sua inclusione nella Ue, oltre al supporto al vertice dei Paesi del Sud.

Nonostante il fatto che qualcosa si muove e l’aria sta mutando, ormai i vertici non si basano solo su programmi di salvataggio, l’opinione pubblica è assai scettica se non diffidente come lo sono molti analisti sulle privatizzazioni. Quelle già concluse non funzionano bene e questa volta non a causa dello Stato greco. La tedesca Fraport ha acquistato 14 aeroporti solo a un bilione di euro – che ancora non ha sborsato del tutto – e aveva promesso investimenti, però finora non ha fatto niente e in più l’amministrazione degli aeroporti è molto peggiorata. La società canadese Eldorado Gold, che controlla la sussidiaria greca Hellas Gold e gestisce diverse miniere nella penisola Calcidica, minaccia di sospendere gli investimenti a causa di ritardi nelle licenze per la costruzione e lo sviluppo dei lavori, ma la verità è che loro ignorano la legislazione europea e nazionale sulla protezione dell’ambiente e non seguono i metodi promessi e accordati. Si spera che con Francia e Italia le privatizzazioni possano andare meglio.

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