Custodire l’umanità è compito di laici e cattolici
"Custodire l'umanità, verso le periferie esistenziali": è il convegno promosso ad Assisi dalla Conferenza episcopale dell'Umbria il prossimo 29-30 novembre. Due giorni di incontri e dibattiti su cultura, economia, società, politica, arte e sacro. Ne parliamo con due tra gli organizzatori della manifestazione: Andrea Possieri e Massimiliano Marianelli.
Come nasce l’iniziativa di "custodire l’umanità"?
Andrea Possieri: L'iniziativa nasce dalla feconda sensibilità intellettuale e dalla felice intuizione dell'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nonché vicepresidente della CEI, Mons. Gualtiero Bassetti. È lui, infatti, che ha avvertito per primo – sia in una serie di colloqui informali che in alcuni suoi interventi pubblici – una necessità di comprensione dei "segni dei tempi". Mons. Bassetti ha avvertito, cioè, la profonda inquietudine della società attuale e il bisogno di codificarla attraverso nuovi paradigmi che sapessero in qualche modo iniziare nuovi percorsi di analisi e anche nuovi incontri culturali. E per far questo ha pensato bene – in totale controtendenza rispetto alle dinamiche ingessate del mondo d'oggi – di avvalersi coraggiosamente di un gruppo di giovani studiosi che non solo egli ha stimolato ma a cui ha lasciato una totale libertà di pensiero e di azione.
Una libertà che ha poi contagiato altre realtà ecclesiali e altre istituzioni civili…
Andrea Possieri: Ovviamente questo rapporto tra l'arcivescovo di Perugia e il gruppo di giovani studiosi è stato solo il primo tassello di un percorso di riflessione e di elaborazione molto lungo che è durato quasi 2 anni. Si potrebbe dire, usando una metafora, che questo rapporto di stima e fiducia reciproca è stato il basamento su cui poi, successivamente, è stato costruito tutto l'edificio, cioè il convegno di Assisi. Durante questo tempo di confronto e di dialogo, che si è contraddistinto, a volte, anche dal manifestarsi di sensibilità culturali differenti, l'iniziativa ha via, via, assunto la dimensione che mostra oggi: un convegno scientifico internazionale di alto profilo in cui si incontrano esponenti laici e cattolici (con alcune manifestazioni di contorno, come la mostra fotografica di Monika Bulaj) e che non è certo riassumibile all'interno della tradizionale categoria del "convegno ecclesiale".
Se è vero, infatti, che l'iniziativa è stata promossa dalla Conferenza Episcopale Umbra e dal Progetto culturale della CEI, è vero, altresì, che istituzioni laiche e di prestigio come l'Università di Perugia e l'Università per Stranieri hanno fornito un contributo scientifico di grande profilo, in fase di elaborazione, senza il quale l'iniziativa avrebbe perso molto del suo appeal. A tutto questo si aggiunge il contributo fornito da "Città Nuova".
Un momento di riflessione e di dialogo tra laici e cattolici, quindi, ma anche un momento di popolo, in cui il laicato cattolico, attraverso il suo associazionismo, ha voluto essere presente fornendo la sua adesione e contribuendo, fattivamente, all'organizzazione e alla riuscita dell'evento. Un evento, è bene sottolinearlo, che rappresenta un unicum della storia regionale e una grandissima opportunità sia per la Chiesa italiana che per il mondo intellettuale laico.
Il titolo "custodire l’umanità" da cosa nasce? con quali finalità?
Massimiliano Marianelli: L’intento è quello di compiere un percorso insieme per aprire, come già detto, vie di nuovo umanesimo. Cosa si intende per “nuovo umanesimo”? Rispondere significherebbe da subito proporre un modello definito e magari precetti o norme da seguire per corrispondervi e modificare il presente. La strada, forse più difficile e certamente non del tutto definita, che invece abbiamo deciso di intraprendere è la strada del dialogo, del confronto su quelle che sembrano al tempo stesso le urgenze del tempo presente e i grandi temi che rappresentano da sempre gli interrogativi fondamentali o le dimensioni qualificanti l’essere umano. Un nuovo umanesimo sempre aperto a nuovi contributi e ‘risposte’ in uno spazio di dialogo che non mette limiti all’incontro tra credenti e non credenti e infine tra persone di diverse convinzioni.
Quali sono i temi che si affronteranno nelle varie sessioni del programma?
Massimiliano Marianelli: Due sono le categorie che fanno da sfondo a tutto il convegno: quello di "secolarizzazione", che in qualche modo descrive uno dei tratti caratteristici della società attuale, e quello di "nuovo umanesimo", che è la proposta che, di fatto, lanciamo in questo appuntamento assisano e che si collega idealmente con il V convegno ecclesiale nazionale dal titolo In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, previsto a Firenze nel novembre 2015. Le otto sessioni del convegno avranno, dunque, un'impostazione storica, filosofica, sociologica ed economica. E tutte caratterizzate dalla consapevolezza che, vivendo in un eccezionale momento storico, sia fondamentale salvaguardare la dignità umana da ogni tipo di ingerenza, sia essa tecnica, politica o economica. Con questi presupposti è forse possibile costruire nuovi spazi di incontro e di dialogo tra credenti e non credenti in cui si possa realmente e fattivamente "custodire l'umanità", nella sua interezza e nella sua splendida diversità.
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Per ulteriori informazioni www.custodireumanita.it