Curarsi in Europa, le nuove norme
Ricevere assistenza sanitaria in un altro Paese dell’Unione europea, scegliere il professionista sanitario a cui rivolgersi e la struttura sanitaria dove curarsi. Ottenere più facilmente il riconoscimento della ricetta rilasciata dal proprio medico o da un medico di un altro Stato dell’Unione al fine di ricevere un farmaco o un dispositivo medico e ricevere un rimborso delle spese sostenute per le cure ricevute e i farmaci o i dispositivi medici acquistati. Sono questi i diritti che spettano ai cittadini dell’Unione Europea grazie al decreto legislativo n. 38 del 4 marzo 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 marzo 2014 ed entrato in vigore dal 5 aprile.
Per ottenere informazioni sui propri diritti in materia di assistenza sanitaria transfrontaliera si può consultare l’area dedicata alle Cure nell’Unione Europea sul sito del ministero della Salute, che illustra gli strumenti normativi vigenti e le procedure da seguire per ottenere cure nei Paesi dell’Ue.
Il Punto di contatto nazionale
In particolare, dal 5 aprile è attivo il Punto di contatto nazionale sull’assistenza transfrontaliera, che permette al paziente di ottenere informazioni per poter compiere la scelta più adeguata al proprio caso clinico. Compilando un modulo di richiesta di informazioni, il cittadino che ha la tessera sanitaria nazionale può chiedere informazioni su:
- autorizzazioni (condizioni e procedure);
- cure rimborsabili;
- termini, condizioni e procedure di rimborso dei costi;
- procedure di ricorso, amministrative e giurisdizionali, per risolvere le controversie in caso di rifiuto di autorizzazioni e rimborsi;
- dati da includere nelle ricette mediche rilasciate in altro Stato dell’Ue affinché siano accolte in Italia, e viceversa.
Le persone assistite dal Sistema sanitario di un altro Paese dell’Unione possono chiedere le stesse informazioni al Punto di contatto nazionale di tale Paese.
Possono invece chiedere al Punto di contatto italiano informazioni su:
- standard e orientamenti di qualità e sicurezza del SSN;
- prestatori di assistenza sanitaria (professionisti sanitari, ospedali e altri centri di cura) operanti in Italia, anche riguardo alla loro autorizzazione a fornire servizi o su eventuali restrizioni a loro carico;
- accessibilità agli ospedali italiani per le persone con disabilità;
- diritti dei pazienti in Italia;
- procedure di denuncia e altri meccanismi di tutela (ricorsi e reclami), nonché sulle possibilità giuridiche e amministrative disponibili in Italia per risolvere le controversie, anche in caso di danni derivanti dall’assistenza sanitaria transfrontaliera.
Le persone assistite dal Sistema sanitario di un qualsiasi Paese dell’Unione europea possono inoltre ottenere direttamente da tutti i prestatori di assistenza operanti nell’Ue informazioni specifiche sulle cure da loro fornite, e in particolare su:
- opzioni terapeutiche (tipologie di cure disponibili per una determinata malattia), disponibilità delle cure (es. liste di attesa);
- qualità e sicurezza dell’assistenza sanitaria da essi fornita;
- tariffe e onorari delle prestazioni sanitarie, dettagliati e comprensibili;
- iscrizione o autorizzazione a fornire prestazioni sanitarie;
- assicurazione o altri mezzi di tutela per la responsabilità professionale in caso di danni.
I prestatori di assistenza sono inoltre tenuti a rilasciare fatture dettagliate e comprensibili.
È bene inoltre sapere che, se durante un soggiorno temporaneo in un altro Paese dell’UE, negli altri paesi dello SEE e nella Svizzera si ha bisogno di cure sanitarie necessarie e urgenti, ci si può recare presso strutture e professionisti sanitari pubblici o privati convenzionati, presentando la Tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) o il suo certificato sostitutivo, insieme a un documento di identità. La TEAM dà il diritto a ricevere le cure alle stesse condizioni degli assistiti del Paese in cui si vive. L’assistenza è in forma diretta e, pertanto, nulla è dovuto, eccetto il pagamento di un eventuale partecipazione alla spesa (come il ticket in Italia) che è a carico del malato e, quindi, non rimborsabile. Con la TEAM si può ottenere, oltre alle cure necessarie in situazioni di emergenza o urgenza, anche le cure non urgenti ma che si devono seguire durante il periodo di soggiorno all’estero, di modo che non si sia costretti a rientrare Italia per usufruirne.
La TEAM, tuttavia, non copre l'assistenza sanitaria privata e non copre i costi sanitari delle cure programmate.