Cuori rubati
Una soap opera come tante, questa Cuori Rubati? Certamente sì, per quanto riguarda il numero delle puntate: 230, e se il pubblico risponderà in modo positivo, si penserà a raddoppiare la serie. Come le altre, lo è anche per il “montaggio” tipico delle soap, che utilizza il passaggio meccanico da una situazione all’altra, interrompendo i dialoghi con l’unico obbiettivo di trattenere l’attenzione. Il montaggio filmico invece compone i passaggi da una scena all’altra o come rimando e continuazione, o come contrasto, ma sempre in funzione del racconto. E ancora, Cuori rubati ricalca schemi narrativi consueti: l’intrecciarsi e il complicarsi di rapporti tra i componenti di alcune famiglie. I Donadoni, ricchi e famosi, abitano in una villa antica di grande prestigio, sulla collina torinese (a Torino infatti è ambientata l’azione); in collina vivono anche i Galanti, borghesi, mentre i Rocca, modesti e decorosi, sono di casa nella città vecchia. Inoltre c’è pure una sorta di piccola comunità, con un gruppo di giovani, ognuno con amici e genitori, un bar vicino all’università e un negozio di dischi. Questi gli ambienti, prevedibili, questa la cornice in cui si svolge la vicenda. La serie, però, aveva nel suo primo progetto alcuni elementi di novità. Innanzitutto voleva essere una soap giovane, quindi con un target giovane. La primitiva idea si è poi stemperata per esigenze di mercato, prevedendo ora un pubblico più variegato, ma la messa in onda in un orario meno soporifero di quello del primo pomeriggio (dove si collocano di solito tali prodotti), prevede per lo meno un pubblico più attivo: così afferma il suo produttore Enzo Tarquini. Inoltre, anche il titolo previsto, Sottosopra, voleva indicare che i personaggi ribaltano gli schemi consueti del rapporto giovaniadulti. Cambiato il titolo, la sostanza non è mutata. Di fronte agli adulti, più legati a vecchi rancori, o invischiati in situazioni di compromesso, o irrigiditi in preconcetti, i giovani si mostrano più disponibili a capire, più propensi a scegliere situazioni di buon senso, fedeli alle amicizie. Anche se tra di loro c’è pure quella che, per esempio, per ambizione e desiderio di affermarsi, non esita a circuire l’adulto che, da parte sua, ha nostalgia di giovinezza. O c’è il ragazzo improvvido che si avventura in un situazione rischiosa. Cuori rubati ha dunque alle spalle un progetto interessante, che si avvale anche di un ottimo dispiego di mezzi: due gli studi di ripresa, molti gli esterni in Torino e dintorni, sei i registi che si alternano . La realizzazione però risente, finora, di un certo rodaggio iniziale, sia per il ritmo con cui si dipanano le puntate, sia per la recitazione degli attori. A parte qualche nome di rilievo, come quello di Sergio Fiorentini nella parte del nonno, i tanti giovani, molti dei quali volti nuovi, stentano nel dare spessore e credibilità ai loro personaggi. Si avvertono indecisioni, o forzature. Ci auguriamo che, con il proseguire delle puntate, acquistino sicurezza: lo auguriamo a loro e anche al prodotto nel suo insieme. Tg 3 europa Raitre, domenica. 11.15 Una brevissima segnalazione per una trasmissione che, dato il giorno e l’ora, è spesso dimenticata. Questo telegiornale dell’Europa presenta servizi molto vari, di costume, di attualità, di cultura. Giovanna Milella e Grazia Coccia sono le curatrici, alternandosi nella conduzione, e forniscono notizie su convegni, mostre, scadenze, dibattiti. È una trasmissione molto utile ad aprire realmente i confini, non solo quelli segnati dalle carte geografiche, ma quelli, più persistenti, scritti nelle mentalità, nei pregiudizi, nelle abitudini. Potrebbe essere guardata con profitto nelle scuole e fornire materia per approfondimenti.