Il crollo del viadotto di Fossano
Un cedimento che solo per miracolo non ha fatto vittime. Si è sfiorata la tragedia con il crollo del viadotto sulla tangenziale di Fossano nel cuneese, avvenuto martedì intorno alle 14,30. Un crollo che ha schiacciato un’auto dei Carabinieri che facevano un controllo su strada proprio sotto, e che pochi istanti prima avevano fermato un’auto e, sentiti strani scricchiolii provenire dalla strada sopra, si erano allontanati. Ora la situazione preoccupa a livello non solo locale e non solo regionale ma nazionale tanto che il presidente Paolo Uggè, a capo di Conftrasporto e vice presidente nazionale di Confcommercio ribadisce la necessità di una mappatura dei ponti stradali e autostradali.
«È una questione della massima urgenza − spiega Uggè −: possibile che non si riesca a sapere quante infrastrutture di questo tipo ci sono in Italia? Intanto, finché non si disporrà di una mappa, non sarebbe opportuno verificare quanto le strutture esistenti, le più frequentate, siano in grado di sopportare il peso di mezzi molto pesanti? Da 15 anni ci sono automezzi che viaggiano con carichi da 108 tonnellate al solo scopo di compiere un viaggio anziché tre. Dài e dài, anche la struttura più solida qualche segno di stanchezza potrebbe darlo. Nel caso di Lecco c’è stato il crollo, con la tragedia, come in altri episodi negli ultimi mesi. Oggi è successo di nuovo, questa volta in Piemonte, fortunatamente non ci sono vittime, ma poteva andare molto peggio».
I fatti. Il crollo, un tratto della tangenziale di Fossano, nel doppio viadotto che attraversa la zona tra il cimitero urbano e la rotatoria verso Marene e la Reale, una strada frequentatissima da auto e mezzi pesanti, è avvenuto nel primo pomeriggio improvviso, il ponte si è piegato su se stesso schiacciando la pattuglia, vuota, dei Carabinieri che stavano effettuando controlli sulla viabilità, ma che spaventati dai rumori si sono allontanati di corsa. Il traffico è stato bloccato ed è andato in tilt, sono scattati interventi dei vigili del fuoco e dei tecnici per la messa in sicurezza dell’area e per garantire la viabilità su tragitti alternativi. Sul posto sono anche intervenuti il sindaco di Fossano, Davide Sordella, che ha parlato di miracolo pur sottolineando che non si può confidare solo nella buona sorte, occorre garantire sicurezza. Il suo predecessore, Francesco Balocco, ora assessore regionale ai trasporti, ha chiesto ad Anas un monitoraggio di tutta la struttura, per la verifica delle condizioni statiche, e anche un controllo delle altre tratte.
Dopo l’incredulità iniziale, l’Anas, cui la tangenziale fa capo, ha disposto un’inchiesta interna. La Procura della Repubblica di Cuneo ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per crollo colposo di costruzione. Anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio ha chiesto interventi e chiarimenti rapidi da parte dell’Anas su quanto avvenuto.
Al momento è comunque troppo presto per indicare possibili cause del crollo; tra le ipotesi ci sarebbe anche un cedimento dei cavi in acciaio che tengono uniti i tre blocchi in cemento del ponte, ma saranno comunque le perizie tecniche a fare luce su quanto avvenuto martedì. Si cerca di capire che cosa possa essere successo a una struttura che non è certo vecchia di decenni, ma che ha dimostrato, come una buona parte della rete stradale nazionale, tutta la necessità di intervento e manutenzione. La tangenziale di Fossano era entrata in funzione nel 2000, ma era stata realizzata per questo primo tratto, dove è crollato il ponte, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.