Criticità e bellezze della famiglia

L’importanza delle coppie cristiane. I matrimoni misti. La sessualità come percorso d’amore
Famiglia Magno

Nell’ultimo briefing della seconda settimana del Sinodo, in Sala Stampa vaticana, la sintesi dei lavori dei Padri sinodali. Ritorna l’importanza del ruolo delle coppie cristiane nella guida e nel sostegno alla Chiesa sia sul tema della sessualità coniugale sia nelle situazioni di crisi: le coppie cristiane possono comunicare agli altri un’esperienza efficace e missionaria ed essere i luoghi migliori dell’accoglienza. Più volte sono stati ricordati anche i principali movimenti e associazioni che hanno un grande bagaglio in questo campo.

 

Divorziati risposati. Grande spazio alle testimonianze personali e pastorali. Si è affrontato il problema complesso della procreazione e della contraccezione, il ruolo importante della famiglia per la pace, ma si parlato anche di adozioni, di coppie senza figli e di nullità del matrimonio. Attente riflessioni sul tema dei divorziati risposati. Per alcuni Padri sinodali la premessa si fonda sulla necessità di una riproposizione chiara degli insegnamenti della Chiesa sul matrimonio, e dunque un atto di tutela della dottrina, giacché – si è sostenuto – la Chiesa non ha il potere di aumentare né di diminuire la Parola di Dio. Per altri è stato evidenziato come la sequela di Cristo non possa tradursi in una esclusione permanente delle persone dai sacramenti – quasi che, ha osservato qualcuno, i sacerdoti siano funzionari addetti al controllo dei fedeli – poiché la lontananza in particolare dall’Eucarestia viene considerata una “privazione grave”. Serve un cammino di discernimento ben strutturato per i divorziati e risposati, per lasciarli prendere la loro decisione, in coscienza. E’ stata discussa la via penitenziale perché, in ogni caso, il sacramento della penitenza precede il sacramento dell’eucaristia.

 

Una Commissione sul vincolo matrimoniale. Al centro delle discussioni è tornato il ruolo del vincolo matrimoniale: sacramento indissolubile la cui natura non può essere modificata. Una novità è emersa, suggerita da più parti: stabilire una Commissione che studi questo argomento dopo il Sinodo, in modo da evitare la presa di decisioni premature. Suggerita anche una pastorale adatta ai tempi nostri e alle esigenze attuali, includendo una revisione del Diritto Canonico.

 

Violenza in famiglia. Si è fatto spazio nella discussione il grave problema delle violenze in ambito familiare, specie l'incesto. Ne è emerso l'auspicio che la Chiesa sia voce di quanto coperto, di solito per vergogna, dal silenzio. Dato spazio anche al problema della cura degli anziani, isolati e considerati inutili e per questo esposti ad alto rischio di suicidio. I padri sinodali hanno trattato anche della dimensione procreativa della coppia, davanti alla quale spesso i presbiteri si trovano impacciati e limitati, e della preparazione al matrimonio sul fronte dell’educazione sessuale, aspetto sul quale oggi, si è detto, i padri di famiglia delegano ogni responsabilità all’istruzione pubblica. La Chiesa invece deve entrare in questo ambito in modo chiaro, presentando la buona notizia della sessualità come percorso d’amore e non di peccato.

 

Matrimoni misti, bellezza non solo problemi. Molto sentito, in particolare da molti Padri sinodali africani e asiatici, il tema dei matrimoni misti, tra cattolici e musulmani. È stato chiesto che il Sinodo indichi misure che tutelino la parte cattolica, specie le donne, poiché in molte circostanze nel matrimonio con un islamico alla donna viene richiesto di abbandonare la propria religione pena il ripudio. Tuttavia si è detto «va presentato l’aspetto positivo di questi matrimoni, come una possibilità di vivere il dialogo in senso positivo. L’Instrumentum lo deve far vedere non solo come un luogo di problemi, ma anche come un luogo positivo di dialogo, di annuncio dell’amore. Certamente sono state presentate situazioni non facili, sia nel contesto musulmano, sia anche in altri contesti asiatici. E quindi c’è una grande quantità di problemi che le Conferenze episcopali chiedono di poter affrontare con delle specificità».

 

Una sola volta "perdono". E a proposito dell’Instumentum laboris, padre Federico Lombardi ha riferito un’osservazione “spiritualmente significativa” fatta da un Padre sinodale, il quale ha notato che in tutto il documento la parola “perdono” viene citata una sola volta. «Forse è un po’ poco – ha aggiunto il portavoce vaticano – perché questo, oltre a essere un aspetto fondamentale delle relazioni tra esseri umani, è il cardine del messaggio cristiano: la misericordia».

 

Discussioni nei Circoli Minori della seconda settimana. Simili i temi discussi. Identiche sottolineature, a volte, con diversità di approcci.  I 13 rapporti dati alla stampa fanno entrare in merito alle discussioni in corso e alle richieste emerse: un documento magisteriale sulla famiglia; una maggiore specificazione teologica sulla famiglia e maggiori riferimenti alle Scritture; una sostanziale riscrittura della seconda parte dello Istrumentum Laboris. In generale tutti chiedono più chiarezza nella terminologia e nel linguaggio, temi più condensati, evidenziare i valori positivi della famiglia e non solo le criticità.

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