Cristina brinda al secondo mandato
La presidente argentina uscente Kirchner è stata riconfermata ad ampia maggioranza. Un successo elettorale che ha letteralmente travolto le opposizioni
Confermando i pronostici elettorali, Cristina Fernández de Kirchner ha letteralmente stravinto le elezioni presidenziali argentine con un clamoroso 53 per cento di voti a favore: più di 35 punti di distacco dal secondo partito, il Frente Amplio Progressista del socialista Hermes Binner. È la prima volta che il Partito Justicialista (peronista) ottiene un terzo mandato consecutivo dal ritorno alla democrazia, nel 1983. Le opposizioni – sia le correnti interne del Justicialismo che si presentavano come alternativa al "modello Kirchner", sia gli altri partiti – hanno ottenuto un magro risultato, e nessuna è riuscita a superare il 20 per cento: il Frente Amplio Progressista infatti ha sfiorato il 17 per cento dei suffragi – il che, data la sua recente apparizione sulla scena politica, costituisce comunque un risultato positivo.
Tra i motivi del successo elettorale di Cristina va annoverato il voto giovanile, con una inedita partecipazione delle nuove generazioni all’attività politica. L’altro elemento senz’altro determinante è la percezione sostanzialmente positiva della maggioranza dei cittadini in merito ai risultati economici ottenuti dal governo negli ultimi 8 anni, includendo anche la gestione dello scomparso consorte di Cristina, Néstor Kirchner. L’ampiezza della vittoria, tra l’altro, indica chiaramente che non solo i settori meno abbienti hanno votato a favore della formula di Cristina, ma anche la classe media e media alta. Il successo della presidente viene poi confermato ed ampliato dalla vittoria degli alleati del governo in numerose province argentine (ricordiamo che il Paese è uno Stato federale), con poche eccezioni.
Bisognerà attendere il conteggio finale dei voti per sapere se la maggioranza controllerà anche il Senato e la Camera dei Deputati: in tal caso sarà arduo il lavoro dell’opposizione sia per ottenere la presidenza delle commissioni legislative più importanti che per ottenere risultati concreti in Parlamento, dato che in questi anni la maggioranza ha sempre mantenuto uno stile agguerrito e poco propenso al dialogo.
Il prossimo 10 dicembre inizierà il nuovo mandato di Cristina Fernández, ed anche la nuova legislatura. La Costituzione argentina prevede un massimo di due mandati consecutivi.