Cristiani e musulmani, convivenza possibile?

Sono passati 14 anni dall'attentato dell'11 settembre che sconvolse gli Stati Uniti e il mondo intero. Da allora, l'interesse, ma anche la paura nei confronti dell'Islam sono cresciuti e diffidenze ed incongruenze restano. Anche di questo si parlerà stasera a Roma, in un convegno a cui parteciperanno il direttore di Città Nuova, il giornalista di Rai 3 Gianni Bianco e Salameh Ashour, rappresentante della comunità palestinese del Lazio
Attentato dell'11 settembre

11 settembre 2001. Sono già passati 14 anni dalla "madre di tutti gli attentati". Nell'immaginario collettivo del mondo intero, le Twins perforate sono diventate un doppio simbolo: da una parte del Male terroristico di matrice islamista e dall'altra della lotta contro il Male del capitalismo ateo occidentale.

 

Stasera (a Roma, nella sala consiliare del III Municipio, in piazza Sempione alle 18, ndr) a Roma, presento a Roma il libretto collettivo da me curato "L'Islam spiegato a chi ha paura dei musulmani". È la decima presentazione che faccio in Italia, riscontrando sempre un interesse formidabile per l'Islam, per le contraddizioni dei mondi musulmani, per l'incapacità occidentale di capire e accogliere un universo religioso e sociale così diverso.

 

Raccontando le storie di tanti seguaci del Profeta che non hanno nulla di fanatico, spiegando le sfide che l'Islam pone a noi cristiani occidentali (la vita comunitaria forte, la mondializzazione, la presenza di Dio nella società), sottolineando alcune contraddizioni del mondo islamico (la lettura del Corano senza interpretazione, l'incapacità frequente di isolare i violenti, la concezione dei diritti umani), rispondendo alle domande suscitate da un'informazione drammaticamente sommaria quando parla di Islam… ecco che si aprono per tante persone scenari in cui la paura assume dimensioni realistiche e più controllabili.

 

Queste presentazioni avvengono sempre in dialogo con qualche musulmano. È una condizione sine qua non, perché credo fermamente che noi giornalisti dobbiamo essere i primi a non aizzare i lettori, a servire la verità e non l'opinione, a essere operatori di coesione sociale.

 

Benvenuti a tutti coloro che vorranno venire per celebrare in modo "dialogante" uno degli anniversari più tristi del millennio appena cominciato! Con Gianni Bianco, Alvaro Pires e Salameh Ashour.

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