Crisi di fede
Negli ultimi anni sto vivendo una crisi di fede: non sarà forse stato l’uomo a creare Dio per il suo bisogno di cercare rifugio? E se ci fossero altri universi, sarebbero stati anche questi creati dallo stesso Dio? Sarei cattolico se fossi nato in un Paese di altre tradizioni religiose? Potete aiutarmi a capire?. John Doe Ringraziando della fiducia il nostro lettore, mi accingo a tentare una risposta dal mio piccolo punto di osservazione, che è sempre la famiglia, con la sua propria cultura, che nasce dall’incontro tra la sapienza umana e il vissuto quotidiano. E come a tutte le latitudini, pur con tradizioni diverse, troviamo la famiglia, così a tutte le latitudini emerge dal cuore dell’uomo la ricerca del Trascendente, del totalmente Altro, di Dio insomma. È una nostalgia per qualcosa che manca, che nessuno da solo può dare a sé stesso né può ricevere pienamente da un suo simile, è una voce che chiama ad un incontro… Anche se io e te fossimo nati agli ultimi confini della Terra, parlassimo un’altra lingua, vivessimo in un contesto culturale completamente diverso, tuttavia sono certa, per l’esperienza che condivido con famiglie e persone di tutto il mondo, che una qualche inquietudine muoverebbe il mio e il tuo cuore, oltre bisogni primari o paure ancestrali. È vero, se fossi nata altrove forse non avrei ricevuto dalla mia famiglia e dalla mia comunità il battesimo, la formazione religiosa cristiana, l’inserimento in questo tessuto sociale. Avrei ricevuto altri insegnamenti. Ma proprio per questo, ho la responsabilità di andare a fondo delle mie scelte, ripensarne le motivazioni, rinnovare un’adesione consapevole ai valori cristiani per essere a mia volta testimone e costruttore del bene sociale. La fede cristiana non è in primo luogo una sequenza di affermazioni da sottoporre alla razionalità, è piuttosto una vita: è seguire con fiducia le orme di una Persona che si fa conoscere attraverso uomini e circostanze che segnano le tappe più significative e costruttive della vita. È un percorso personale e collettivo allo stesso tempo, come il camminare lungo un raggio di sole che, mentre mi avvicina alla meta, mi avvicina anche a quanti percorrono un altro raggio della stessa luce. È vero: tutti nelle difficoltà cerchiamo più facilmente l’aiuto di Dio, che concepiamo come superiore a noi e ai nostri condizionamenti; tuttavia il Dio cristiano è Padre e conosce i nostri cuori e i nostri limiti, ma anche le nostre risorse. Non si tratta tanto di guardare con sospetto il naturale bisogno di protezione, quanto di non fermarsi unicamente a questa dimensione: ogni momento della vita umana, anche quello della difficoltà, può essere prezioso per un lavoro a due con lui, libero e consapevole, nella storia personale e nella costruzione della collettività. spaziofamiglia@cittanuova.itA