Crescita del Brasile
Gli investimenti strutturali del governo Lula diventano un volano per l'economia sudamericana.
Il governo del Brasile si appresta a lanciare un gigantesco programma di investimenti da più di 800 miliardi di dollari (circa 700 miliardi di euro), operativo dal 2011. Circa 530 miliardi saranno investiti fino al 2014, mentre altri 300 miliardi verranno spesi oltre tale data. Il programma, denominato Pac 2 (programma di accelerazione della crescita), la cui prima fase venne promossa dal presidente Lula nel 2007 con investimenti di circa 250 miliardi di dollari, prevede di destinare 490 miliardi a progetti energetici, tra cui due centrali idroelettriche. Altri 90 miliardi saranno destinati a piani di edilizia popolare ed all’urbanizzazione di varie città delle conosciute "favelas" (bidonville, in alcuni casi di grandi proporzioni, alcune con 300 mila abitanti). A partire dal 2011 il piano prevede la costruzione di 2 milioni di abitazioni popolari. Si tratta di un investimento in opere pubbliche di grandi proporzioni, inedite nella regione latinoamericana, che imprimeranno un grande slancio alla crescita economica di questo gigante, con effetti positivi anche nei Paesi vicini come è già accaduto durante gli ultimi anni di crescita dell’economia brasiliana. Ma il primo effetto sarà certamente interno: tra il 2002 ed il 2006 la povertà in Brasile si è ridotta dal 38 al 29 per cento, il che significa 11,2 milioni poveri in meno, di cui 9,6 in situazione di estrema povertà.
AB_Ciudad Nueva_Argentina_2010/4/8