Così reagiscono i musulmani italiani
Tunisi. un altra strage, un’altra aggressione ai popoli musulmani e a coloro che si trovano nei loro Paesi.
Stiamo seguendo con apprensione e dolore le notizie di un altro gravissimo attentato, questa volta in Tunisia, perpetrato, a quanto è dato sapere, da elementi criminali affiliati in qualche maniera alla galassia terrorista che è nota come Daesh.
Altri, morti e feriti, turisti, persone inermi che stavano visitando il museo del Bardo, una delle perle culturali del nord Africa e del mondo islamico, alcuni di loro sono nostri concittadini.
Innanzi tutto esprimiamo il nostro cordoglio alle famiglie dei caduti e la più sentita e totale solidarietà a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa azione infame.
Ma oltre alle persone è anche la Tunisia, il suo popolo e le sue istituzioni ad essere stata attaccata. Un Paese che sta tentando di tenere viva la speranza accesa dalla rivolta democratica che spodestò una abietta e corrotta dittatura.
Il terrorismo è un pesce feroce che nuota in un mare fetido d’interessi inconfessabili e si nutre di menzogna e d’ignoranza. Denunciare senza indugi ogni connivenza e prosciugare quell’acqua infame è compito e responsabilità di tutti, musulmani, cristiani, laici persone e istituzioni nazionali e internazionali.
Guai a tutti se di fronte a questa situazione si perdesse la testa o peggio ancora la si volesse sfruttare per ragioni materiali e politiche.
Deve tornare,li Mediterraneo ad essere un mare di pace, via di scambi proficui e non oscura minaccia e tomba di disperati. Per far ciò serve lucidità e capacità di discrimine. buone informazioni, misericordia e onestà politica e intellettuale.
Il direttivo nazionale UCOII