Cosa succede in città

Ovvero cosa succede nel mercato discografico italiano, dove gli artisti si stanno confrontando con un pubblico esausto, ma nonostante il momento critico coltivano una “resistenza all’apatia” sempre più forte
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La scorsa volta ci siamo occupati delle novità discografiche più interessanti provenienti da tutto il mondo. Questa settimana, invece, andremo a gettare lo sguardo per vedere cosa succede nel nostro mercato musicale, commentando non solo i veri e propri prodotti in uscita ma anche le notizie che coinvolgono il nostro reparto artistico a un anno dal primo lockdown.

Già… il lockdown, le zone rosse e i distanziamenti, quei “mostri” che hanno cambiato il modo di fare musica, di pensarla, di scriverla. Succede così, e non è un caso, che i trionfatori radiofonici dell’ultimo Festival di Sanremo siano stati Colapesce e Dimartino con la loro Musica leggerissima, nonostante non abbiano vinto. I motivi possono essere i più disparati, ma di certo il successo di una canzone come questa (e con questo testo) è collegato strettamente allo stato di salute emotiva non proprio sereno che stiamo vivendo da mesi. Un’ansia che viene schiettamente fuori dall’ultimo singolo di Caparezza, tornato per annunciare l’avvento del nuovo (si dice anche l’ultimo) disco previsto per maggio. Exuvia, la title track, racconta un Caparezza tormentato dal dualismo che lo contraddistingue, angosciato, quasi a seguire il mood del precedente Prisoner 709, il lavoro più cupo del musicista pugliese.

Valanga di rime anche per Massimo Pericolo, in evidenza in questi giorni per aver appena pubblicato il suo secondo album con cui sta conquistando apprezzamenti anche dal mondo old school del rap italiano. Una produzione di tutto rispetto, testi rabbiosi ma ironici, impuri ma romantici. Se poi siete dei fan del genere, non potrete ignorare Millennium Bug X, l’attesa conferma per gli Psicologi. Prodotto da Bomba Dischi, gli Psicologi sembrano arrivati ormai a una meritata notorietà, al netto dell’interesse adolescenziale nei loro confronti.

Per quanto riguarda la quota cantautori, Fulminacci, reduce dall’esperienza sanremese, ha pubblicato Tante care cose, da molti considerato il disco della matura affermazione. Un colorato connubio tra richiami anni ’70 e storie dei 2000, l’album scorre piacevolmente e mantiene un buon ritmo fino alla ballata finale (Biciclette, molto bella).

Ci spostiamo a Torino. Bianco ci presenta Canzoni che durano solo un momento, molto fedele al percorso dell’artista, ma impreziosito dalla presenza dei featuring di Colapesce, Dente e Selton.

Le novità comunque sono numerose e riguardano Motta, Myss Keta, Neffa (in arrivo il nuovo disco con i featuring di Coez e Rocco Hunt), Davide Shorty, il ritorno tanto atteso di Vasco Brondi.

C’è molta curiosità riguardo tutto quello che sta uscendo in questo periodo. Dal punto di vista del compositore, stiamo attraversando la fase più delicata, quella in cui il materiale emotivo dell’artista trasformato in musica si confronta con il mondo esterno, con un pubblico esausto. Non c’è da stupirsi che molte etichette abbiano congelato le uscite discografiche, ma siamo anche contenti di constatare una “resistenza all’apatia” sempre più forte. Ci sono band che stanno programmando già dei minitour estivi (ovviamente nel totale rispetto delle regole) con la speranza di riuscire a partire. E ci sono organizzazioni da tutto il mondo che stanno continuando a riempire le line up dei propri festival di nomi importanti, affrontando a testa alta non un virus o una serie di regole, bensì una pericolosa ondata di rassegnazione.

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