Cosa fare per il nostro Paese?
La morsa del freddo che ha attanagliato l’Italia potrebbe essere la metafora del livello e della complessità della crisi in cui si trova il Paese. C’è infatti piena avvertenza che l’accantonata litigiosità tra i partiti e la discesa dello spread (il differenziale tra titoli tedeschi e italiani) non siano elementi sufficienti per sentirsi avviati sulla buona strada.
Con questa consapevolezza era stato fissato da tempo, per il 3-5 febbraio a Castel Gandolfo, un appuntamento tra i responsabili di ogni livello del Movimento dei focolari in Italia. Un numero così ampio di persone coinvolte (400), due giorni e mezzo di analisi, dialogo ed elaborazione, un obiettivo preciso: cosa fare di più e meglio per l’Italia di oggi? Tutti questi ingredienti hanno reso il convegno un unicum, perché mai si era svolto in passato qualcosa di analogo.
I risultati indicano prima di tutto un rinnovato impegno comunitario nei confronti del Paese, che ora si manifesta attraverso alcune priorità maturate e condivise. Ed ecco che, sul versante della politica, i Focolari italiani hanno deciso di far proprio l’impegno già avviato dal Movimento politico per l’unità, quello di sollecitare la riforma della legge elettorale vigente, attraverso un primo appuntamento alla Camera dei deputati e un lavoro di sensibilizzazione, regione per regione, dei parlamentari di tutti i partiti.
Sul fronte dell’economia e del lavoro, verrà potenziata e resa più capillare la rete (promossa dal movimento) esistente tra domanda e offerta di lavoro tra tutte le aree del Paese, mentre pensando alle nuove generazioni e alla necessità di creare lavoro, l’incubatore di nuove aziende che funziona su scala regionale nel Polo imprenditoriale di Loppiano, alle porte di Firenze, acquisirà una dimensione nazionale, per offrire servizi dovunque giovani con buone idee intendano creare lavoro.
Riguardo all’emergenza educativa e alla legalità si apriranno nuovi cantieri e si potenzieranno quelli in funzione in modo da coordinare con maggiore efficacia le iniziative intraprese, facendo diventare i due temi il filo rosso che unirà varie operazioni dei Focolari svolte nei diversi territori del Paese.
Sul fronte dell’immigrazione, dell’integrazione e del dialogo interreligioso s’è resa necessaria un’aggiornata mappatura delle varie attività (dall’assistenza alla formazione culturale) presenti da Lampedusa a Varese, a favore di chi arriva in Italia.
Analoga fotografia dovrà essere scattata per la presenza attuale dei membri del Focolare in tutti gli ambiti di partecipazione della Chiesa cattolica, dalla parrocchia sino agli organismi Cei. Rinnovato e ancor più convinto sostegno è stato manifestato infine con molta passione per due significative frontiere: il rapporto di collaborazione con le comunità islamiche in varie regioni e le scuole di partecipazione per giovani del Movimento politico per l’unità, che registrano un vero boom (da novembre ne sono state aperte dieci). Segnali molto eloquenti a favore del futuro del Paese.