Cosa bolle in pentola in Asia?

Al momento forse il continente più caldo per le grandi questioni riguardanti le due Coree, i vaccini contro il Covid-19, le dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale, le proteste di Hong Kong, i pericoli di guerra tra Cina e India…
Asia, scontri sul confine tra Cina e India AP Photo/Anupam Nath

Le notizie dall’Asia sono quelle che fanno le prime pagine nei quotidiani del mondo, per diversi motivi.

Asia, Corea del Nord e Corea del Sud

In primo luogo il fronte coreano, mai assopito o pacificato, sempre sul “chi va là”. L’ufficio di collegamento tra le due Coree con sede nel nord, nella città di Kaesong, alle 14.05 di martedì 15 giugno è stato fatto saltare in aria con una potente carica esplosiva, presenti, a debita distanza, giornalisti e fotografi. Il fatto eclatante in sé, sembra sia stato portato avanti su ordine diretto della sorella del Dear Leader, Kim Jong un, la bella e misteriosa Kim Yo Jong, che dimostra in questo modo tutta l’intransigenza di una giovane leader «che non scherza».

In queste ultime settimane ci sono state molte speculazioni da parte di giornali dell’Occidente, rivelatesi false, sulla malattia o la morte di Kim Jong un: tali fake news hanno lo scopo di “costringere” il presidente a venire allo scoperto, magari a farsi fotografare, per rivelare le sue reali condizioni di salute.

Moon Jae-in, presidente della Corea del sud, è il principale accusato dal nord: non è riuscito a fermare il lancio di palloni che, volando sopra il confine, atterrano poi nel nord con volantini, bibbie e cibo per la gente.

Tali azioni, portate avanti da dissidenti e gruppi nella Corea del sud, irrita notevolmente le autorità di Pyongyang, che hanno risposto con la chiusura non solo delle comunicazioni con la controparte del sud, ma addirittura col far salare in aria l’ufficio di collegamento.Al momento le agenzie battono le notizie di spostamenti di truppe a ridosso della zona smilitarizzata: si torna, in pratica, indietro nel tempo, a prima degli accordi del 27 aprile 2018, che videro la stretta di mano tra i presidenti delle due Coree.

Da parte sua la Corea del sud ha fatto sapere di essere pronta a rispondere militarmente, se necessario, se Pyongyang continuasse nelle sue azioni irresponsabili. La Corea del nord mira a far ascoltare la sua voce, al ritiro delle sanzioni da parte degli Usa e dell’Onu: sanzioni, che come si costata anche in altre regioni del pianeta, non servono a piegare i leader, ma solo a far soffrire i cittadini, soprattutto le classi più deboli.

Bisogna riattivare il cosiddetto “tavolo a sei”: Cina, Russia, le due Coree, Giappone e Usa. Solo in questo modo, con una diplomazia che tenga conto di tutte le parti, si potrebbe arrivare alla pace: la diplomazia fatta da un solo Paese, non funziona e alla fine crea più tensioni che mai.

Asia. La questione del vaccino

Altra notizia sulle prime pagine: ormai non si parla più di un solo vaccino nel mondo contro il Covid-19, perché non sarebbe possibile arrivare alla vaccinazione di tutta la popolazione mondiale in brevissimo tempo con il brevetto nelle mani di una sola azienda. Bisogna invece arrivare a una terapia condivisa e veloce per tutta l’umanità.

Al momento le aziende cinesi ormai arrivate alla “fase 3” della sperimentazione, quella sugli esseri umani, sono ben cinque, e si pensa che per la fine del 2020 si arriverà a questo grande traguardo. La settimana scorsa le fiale con il vaccino da una di queste cinque aziende sono volate in Brasile per una sperimentazione approfondita.

Mentre il recente scoppio di una nuova infezione nel mercato di Pechino, ha portato all’isolamento di 500 mila persone nel giro di poche ore, alla cancellazione di migliaia di voli interni, alla chiusura di 29 rioni della città e alla tracciabilità di almeno 200 mila persone che hanno visitato il mercato nei giorni del contagio. Le autorità di Pechino hanno già reperito alcune di queste persone che sono ritornate alle proprie province. E le stesse autorità affermano: «Non si ripeterà un’altra Wuhan, la Cina dimostrerà al mondo intero di essere capace di contente l’epidemia e uscirà vincitrice da questa nuova sfida.

Asia. Mar cinese meridionale

Ancora, va sottolineata la progressiva militarizzazione del Mar Cinese Meridionale, che è ormai un fatto. Di che preoccupare il mondo intero: con la flotta statunitense che controlla giornalmente le navi cinesi del Pla (People Libertion Army), non si preannuncia niente di buono all’orizzonte. Ma in questa parte del globo, si gioca anche il diritto di libera navigazione delle cinque nazioni che sono confinanti con le piccoli isole Paracelle, al largo del Vietnam. Si dubita il ruolo di un contendente che manda le navi da 10 mila chilometri di distanza.

Mentre non si può dimenticare il prosieguo delle proteste in quel di Hong Kong, spina nel fianco del regime di Pechino, e occasione di attacco da parte degli Usa.

Asia. Scontri tra Cina e India

La tensione rimane altresì molto alta tra Cina e India: una disputa, quella dei confini nella valle del Galwan, che risale agli anni ’60, che portò le due nazioni alla guerra. La disputa rinasce. Coinvolge il fiume Galwan che scorre dalla valle dell’Aksai fino al Ladkh, in India. Il fiume trova le sue origini nella zona di Samzungling, nella parte orientale delle cime del Karakoram: una zona contesa tra Pakistan, Afganistan, India, China e Kajikistan.

Il nocciolo della questione è il Karakorum o Karakoram, e il complesso delle cime innevate di Pamir, Hindu Kush e Himalaya. 500 km di neve glaciale. Questo significa acqua potabile. Potremmo definire questo conflitto, che India e Cina cercano però di evitare, sia una guerra per l’acqua foriera di conflitti interminabili se non si trovasse una soluzione diplomatica.

 

 

 

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