Coronavirus, soldi per il cibo nell’Italia sotto attacco

Il governo annuncia stanziamenti immediati per far fronte alla necessità di sostentamento di parte della popolazione rimasta senza denaro. Rapporti tesissimi con i vertici dell’Ue. Aziende strategiche da proteggere dal rischio svendita
Foto Claudio Furlan - LaPresse 23 Febbraio 2020 Casalpusterlengo (Italia) News Code al supermercato per gli approvvigionamenti nella zona del lodigiano colpita dal coronavirusPhoto Claudio Furlan - LaPresse 23 Febbraio 2020 Casalpusterlengo (Italy) NewsQueues at the supermarket for supplies in the Lodi area affected by the coronavirus

Nell’Italia costretta fermarsi per la virulenza della pandemia cresce il fatturato della catene dei supermercati ma c’è chi non può mettersi in coda, con guanti e mascherine, perché non ha denaro per riempire il carrello di cibo.

L’amara verità di un Paese diseguale si è resa evidente con l’ennesima conferenza stampa urgente del presidente Giuseppe Conte, convocata la sera di sabato sera 28 marzo, per annunciare l’anticipo immediato dell’erogazione di 4,3 miliardi di euro del Fondo di solidarietà comunale prevista per il prossimo mese di maggio. Soldi destinati agli 8 mila comuni chiamati ad affrontare, senza risorse adeguate, l’emergenza coronavirus in prima linea.

Altri 400 milioni di euro sono in arrivo dai fondi della Protezione civile da trasformare in buoni spesa e per gestire la consegna diretta di alimenti e farmaci a coloro che non possono muoversi da casa e non hanno familiari di sostegno.

Nella gestione degli interventi urgenti è prevista la collaborazione con le organizzazioni del terzo settore e di tutte quelle numerose esperienze di aiuto mutualistico che si sono già attivate nei territori. Sono tantissime le iniziative di solidarietà spontanea che sono emerse in questo periodo come riportiamo su cittanuova.it.

Sembrava difficile immaginare di vedere, in poche settimane, precipitare verso la fame vera e propria una parte della popolazione che vive di lavori discontinui e informali e non dispone di reti di protezione sociale.

Il ministero per il Sud, Giuseppe Provenzano, confessa di temere per la tenuta democratica del Paese perché la crescete preoccupazione per il reddito e la salute può trasformarsi in rabbia e odio: «Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura». La Consulta nazionale antiusura sottolinea, con l’avvocato Attilio Simeone, che l’economia criminale è in piena virulenza con la sua attività di strozzinaggio e può dare il colpo di grazia a persone e imprese.

Sono osservazioni ed evidenze condivise nel tavolo di consultazione permanente avviato tra governo e forze di opposizione.

Conte, assieme al ministro dell’economia Roberto Gualtieri, hanno assicurato la celerità della procedura per la cassa integrazione in tutte le sue forme per i lavoratori dipendenti e di quella per l’erogazione di 600 euro agli autonomi, iscritti all’Inps e alle casse professionali. L’accredito è previsto in arrivo per il 15 aprile.

Bisogna poi considerare, in questo momento, la funzione che, con tutte le critiche possibili, sta svolgendo il “Reddito di cittadinanza”. L’Alleanza contro la povertà sostiene la necessità di «intervenire per rivedere i criteri di accesso per includere le persone che già oggi sono in condizioni di povertà eppure escluse dal provvedimento». La rete Bin chiede l’erogazione del “reddito da quarantena” o di emergenza. E sicuramente il dibattito non è destinato ad esaurirsi in queste ore.

Ma mentre a Roma si cerca di dare ossigeno ad un’economia destinata ad affrontare una pesante recessione, arrivano segnali non incoraggianti dall’Europa nella trattativa, decisiva per il nostro destino, dopo il mancato accordo nella seduta virtuale del Consiglio Europeo del 26 marzo.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha rilasciato dichiarazioni di sostegno alle posizioni della Germania e Paesi del Nord contrari alle ipotesi di eurobond e a soluzioni solidali alla crisi da pandemia. Salvo poi correggersi in parte.

Mattarella ,dal Quirinale, ha lanciato un ulteriore severo monito all’Europa a capire la serietà della minaccia «prima che sia troppo tardi». Gualtieri, in conferenza stampa, ha invitato la von der Leyen ad ascoltare l’ex presidente della Commissione europea dal 1985 al 1995 Jacques Delors che, dopo un lungo silenzio, a 94 anni, denuncia nella mancanza di solidarietà il pericolo di morte dell’Unione europea.

Siamo ad un livello estremo di rottura. Ad esempio il premier portoghese Antonio Costa ha definito come «ripugnante» la proposta del ministro delle finanze olandese Wokpe Hoekstra di mettere sotto inchiesta i Paesi senza sufficienti risorse di bilancio per fronteggiare il coronavirus. Dichiarazioni in controtendenza di apertura ai coronabond arrivano dal governatore della banca centrale olandese Klaas Knot.

La stessa Olanda, d’altra parte, rappresenta un esempio dei nodi irrisolti a livello europeo per via della concorrenza sulla tassazione per le imprese. Come sottolinea Roberto Galullo de Il Sole 24 ore i Paesi Bassi sono il paradiso delle holding. Lo dimostra, ad esempio, lo spostamento delle sedi legali di Mediaset e Fiat Chrysler in quel Paese.

La gravissima crisi che sta attraversano l’Italia ha anche delle conseguenze sul rischio di svendere a capitali esteri le nostre aziende strategiche.

Per questi motivi, il prossimo necessario decreto annunciato ad aprile non dovrà solo prevedere risorse per almeno 50 miliardi di euro, indispensabili per sostenere aziende e famiglie, ma sarà prioritario, come ha detto Conte, potenziare «tutti gli strumenti a nostra disposizione per proteggere gli asset strategici del Paese, alla luce di un’ampia serie di rischi epidemiologici, ambientali, sismici, informatici e geopolitici».

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