Coronavirus: i piani di calcio e ciclismo
L’incertezza legata a un Coronavirus in regressione costante ma tutt’altro che sconfitto, la volontà di porre comunque un orizzonte temporale entro il quale provare a chiudere l’annata: calcio e ciclismo, sport tanto diversi ma accomunati da seguito e passione immensi a livello internazionale, sono accomunati dall’obiettivo di non lasciare incompiuta la stagione. Se da una parte il mondo del pallone viaggia in ordine sparso, con sostanziali differenze da un paese all’altro, quello del ciclismo ha già fissato i paletti per un vero e proprio tour de force che andrà in scena da agosto a novembre.
UCI, le date del calendario mondiale del ciclismo
Lo sport del pedale intravede la ripartenza: la federazione internazionale ha ufficializzato un calendario che ha finito per scatenare polemiche, soprattutto in Italia. Il perché è presto detto: il Giro scatterà il 3 ottobre per concludersi il 25 dello stesso mese, sovrapponendosi in parte alla Vuelta spagnola (20 ottobre-8 novembre), con classiche come Liegi-Bastogne-Liegi (4 ottobre) e Parigi-Roubaix (25 ottobre) che si correranno in contemporanea. Giorno 1 agosto via alle ostilità con le Strade Bianche, quindi Milano Sanremo (8 agosto) e Tour de France (29 agosto-20 settembre). Il Lombardia (31 ottobre) chiuderà le danze.
Il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale David Lappartient può così fregiarsi di essere stato il primo dirigente sportivo, a livello mondiale, ad aver messo nero su bianco la ripresa delle attività dopo l’emergenza Covid-19. “Non avevamo scelta. Stiamo studiando – ha detto Lappartient al CorSera – con organizzatori e tv un piano per scalare gli orari delle gare, in modo che le fasi cruciali vadano in tv senza sovrapporsi”. Di parere diverso il CT dell’Italia Davide Cassani: “Non mi piace il fatto che molte classiche monumento si svolgano durante il Giro d’Italia – ha precisato il selezionatore azzurro a InBici Magazine -credo che tutti debbano fare dei sacrifici e non solo la corsa rosa, ci sarebbe voluto maggiore rispetto”. Il riferimento indiretto è a un Tour de France che, a settembre, si correrà senza alcuna sovrapposizione.
Il calcio va in ordine sparso
Ripartenza è la parola d’ordine anche per i principali campionati europei di calcio. L’unica eccezione è rappresentata dalla Ligue 1 francese che, su decisione governativa, non riprenderà più. In Bielorussia non ci si è mai fermati, mentre nel weekend appena trascorso è cominciato il torneo delle Isole Far Oer. Sarà la Bundesliga il primo campionato top a scendere in campo: il prossimo fine settimana, infatti, sono previste le gare della 26° giornata. Neanche la notizia della positività di due calciatori della Dinamo Dresda (seconda serie) pare ostacolare una macchina già avviata: a fermarsi sarà solo la squadra dell’est, in isolamento per i prossimi 14 giorni.
Inghilterra, Spagna e Italia progettano un rientro che dovrebbe avvenire il prossimo mese. Nel nostro paese non mancano i casi di calciatori positivi anche se asintomatici (sei alla Fiorentina, tre nella Sampdoria): nonostante questo sono già cominciati gli allenamenti individuali per i tesserati delle squadre di una Serie A che ora sembra remare compatta verso un veloce ritorno al calcio giocato.
La settimana appena cominciata sarà cruciale per stabilire un accordo tra governo italiano e Figc sul famoso protocollo che dovrà guidare la ripartenza in campo, partendo dalla ripresa degli allenamenti collettivi e arrivando a stilare una bozza di calendario. La data buona potrebbe essere quella del weekend del 13-14 giugno prossimo: il condizionale però è d’obbligo, dato che la situazione è fluida e passibile di cambiamenti anche repentini.