Il coraggio della pace, rivedi la diretta
In due settimane di scontri, la guerra in Ucraina ha già provocato l’esodo di oltre due milioni di persone, di cui un milione sono bambini, spesso costretti a scappar via da soli. Un numero enorme, mai visto prima, secondo l’Unicef.
“In Ucraina – ha detto papa Francesco dopo l’Angelus di domenica 6 marzo – scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini… La Santa Sede è disposta a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace. In questi giorni, sono andati in Ucraina due Cardinali, per servire il popolo, per aiutare. Questa presenza dei due Cardinali lì è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: “La guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà!”.
Come diceva Gino Strada “Se vuoi la pace, costruisci la pace” e la diretta promossa dalla rivista Città Nuova martedì sera voleva essere un mattoncino per la costruzione di una pace rapida, giusta, vera.
Nel corso della serata sono intervenuti Michele Zanzucchi, giornalista e scrittore, Maddalena Maltese, corrispondente Radiocor-Sole24ore da New York, padre Giovanni Guaita, monaco della Chiesa ortodossa russa, don Moreno Cattelan, missionario Don Orione della Chiesa greco cattolica dell’Ucraina.
Stiamo assistendo, in queste ore, ad un tentativo per mettere fine alla guerra in Ucraina grazie all’intermediazione di tanti leader religiosi, come il papa, e politici: il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz, il presidente turco Erdogan e il primo ministro israeliano Bennett. Anche il presidente cinese Xi Jinping è intervenuto dicendo di “deplorare” la guerra e ha invitato alla moderazione sulle sanzioni. Michele Zanzucchi ha spiegato cosa sta succedendo e le radici di questo conflitto, concentrandosi anche sulla comunicazione e le tantissime fake news diffuse in queste due settimane di guerra.
Padre Giovanni Guaita, in collegamento da Mosca, ha raccontato come vivono i russi quella che il presidente Putin ha definito “un’operazione speciale”. Una testimonianza vera e intensa, da una terra che – pur non essendo dilaniata dalle bombe – si trova sull’orlo del baratro.
Dall’altra parte del mondo, dagli Stati Uniti d’America, Maddalena Maltese ha spiegato le posizioni del presidente Biden e quanto sta accadendo all’Onu e, dal punto di vista finanziario, a Wall Street, dove le speculazioni stanno portando i prezzi, in particolare di grano e gas, alle stelle. Se le banche non erogano i fondi, i prestiti – in tempo di guerra – si fanno in criptovalute.
Don Moreno Cattelan, missionario della Piccola opera della Divina Provvidenza di Don Orione, ha invece raccontato in una intervista come vengono aiutate e soccorse le persone in fuga dall’Ucraina. A scappare sono soprattutto donne e bambini: purtroppo, molto spesso gli anziani, soprattutto se allettati o comunque ammalati, sono costretti a rimanere nelle proprie città, anche sotto le bombe. Don Moreno racconta dei viaggi per portare in salvo i rifugiati e della speranza che non deve mai abbandonare l’Ucraina.
“La nostra responsabilità di cittadini, di europei, ci chiama oggi – ha affermato il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella – a un impegno più forte per la pace, perché si ritirino le forze di occupazione e si fermino le armi, perché sia ripristinato il diritto internazionale e siano rispettate le sovranità nazionali. L’indifferenza di fronte all’arbitrio, alla sopraffazione, è uno dei mali peggiori. In gioco non c’è soltanto la già grande questione della libertà di un popolo, ma la pace, la democrazia, il diritto, la civiltà dell’Europa e dell’intero genere umano”.
La pace, è stato detto, comincia da ognuno di noi. Nel nostro piccolo, ovunque ci troviamo, anche noi possiamo dare un contributo per costruirla.