“Contro la fame cambia la vita”

La sfida più grande che oggi deve affrontare l’economia è quella della povertà. Se il movimento della Responsabilità Sociale d’Impresa, dell’etica degli affari, dell’economia sociale, non riuscirà a dare presto una risposta seria allo scandalo di un miliardo di esseri umani che muoiono di fame, di Aids, e del miliardo che invece muore per obesità e per eccessivo consumo, nel giro di pochi anni della responsabilità sociale d’impresa non resterà traccia. In effetti avvertiamo tutti che qualcosa non funziona quando manager pagati come e più delle star dello sport lanciano azioni sociali per sconfiggere la povertà. Come fanno sorridere, per non piangere, quegli amministratori delegati, per di più di aziende pubbliche (quindi pagati con le tasse dei cittadini), che per uscire dalla crisi chiedono sacrifici a tutti i dipendenti, senza mettere in discussione i loro stipendi milionari. La miseria nel mondo è una faccenda tremendamente seria, che attacca alle radici il nostro modello di sviluppo e la globalizzazione; per essere affrontata in modo serio, richiede strategie serie e costose. Una delle grandi illusioni dell’ideologia del capitalismo odierno è il pensare che si possano risolvere i problemi degli altri senza sostenere qualche costo o sacrificio personale. Lo sviluppo degli altri è visto semplicemente come un effetto necessario del mio sviluppo. In realtà i fatti di questi ultimi decenni ci mostrano scenari più complicati. Mentre, da un lato, non si possono negare molti effetti positivi della globalizzazione, anche in termini di lotta alla miseria e alla fame, dall’altra lo sviluppo dei mercati non è sufficiente per affrontare seriamente la fame e la miseria di miliardi di persone. La crisi ambientale è forse l’immagine più eloquente del fallimento del modello di sviluppo senza sacrificio. Contro la fame, cambia la vita, recitava uno slogan della Chiesa italiana negli anni Ottanta, che sottolineava una verità fondamentale: se chi vive nell’abbondanza non cambia stile di vita, nessun discorso sulla miseria degli altri è un discorso serio ed efficace. E questo la Chiesa, e tutti coloro seriamente impegnati nello sviluppo, lo sanno molto bene, quando sperimentano ogni giorno che solo la prossimità è strategia vincente nella lotta alla miseria. Questo è anche il messaggio che il papa ha lanciato in un recente angelus. Un invito rivolto a tutti, anche ai più poveri, se è vero che il consumismo si insinua spesso anche nelle situazioni di estrema miseria. Solo la comunione rende la povertà beata.

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