Contro comunismo e capitalismo, per il Vangelo

Papa Bergoglio arriva a Washington con il suo carico di benedetta radicalità gesuitica
Mall Washington © Michele Zanzucchi 2000

Il papa arriva negli Stati Uniti dichiarando che il suo “comunismo” in realtà è se così si può dire “comunitarismo”, quello riassunto nel Credo e nella Dottrina sociale della Chiesa.

 

C’è poco da dire, Bergoglio sta facendo riscoprire a chi si dice cristiano, e anche agli altri, che il Vangelo è esigentissimo nel campo dell’etica sociale e non solo nel campo della morale personale: le relazioni propugnate dalla Buona Novella sono in effetti sostanziate di amore e di croce e denunciano ogni forma di potere. Per questo tanti, purtroppo anche nella Chiesa, non sopportano più un Francesco che sta additando spietatamente (e gesuiticamente) ogni forma di potere, la Grossa Bestia di Platone e Simone Weil.

 

Nessuno di noi, nel proprio piccolo ambito o nelle grandi questioni, va indenne dalla sua nefasta influenza. Per lo stesso motivo Bergoglio attacca le forme di potere ideologiche, le più pericolose, che non servono la persona ma le idee, che si chiamino comunismo o capitalismo. Per questo, credo, ha messo assieme nel suo viaggio transatlantico Cuba e Usa.

 

Forza Francesco!

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