Contraccezione e aborto
Tra le molte lettere ricevute sull'argomento, pubblichiamo una delle più significative.
Un dato rilevabile nella nostra esperienza quotidiana (migliaia di donne e giovani seguiti) è che spesso si ricorre all’aborto in seguito al “fallimento” della contraccezione. L’atteggiamento contraccettivo, infatti, è ciò che determina il ricorso all’aborto: si vuole usare della sessualità liberamente, senza correre “rischi” (cioè una gravidanza). Non è raro che di fronte a una gravidanza indesiderata si usino espressioni quali: «È stato un incidente di percorso»; «Ci si è rotto il preservativo»; «Prendevo la pillola eppure…». È sempre più frequente, tra adolescenti e giovani, avere rapporti sessuali anche senza uso di contraccettivi. E di certo non manca loro l’informazione: “tam tam”, educazione sessuale nelle scuole, consultori pubblici, genitori che consigliano preservativo e pillola, mass media (vedi Mtv). C’è da chiedersi allora perché.
Tra adolescenti e giovani è spesso tacito, quasi scontato, che al verificarsi di una gravidanza si ricorra all’aborto. Oppure che a seguito di un rapporto sessuale considerato “a rischio” si faccia ricorso alla pillola del giorno dopo.
Altro dato rilevabile è lo svilimento della sessualità, ridotta spesso ad una “pratica”, con gravi conseguenze in particolare per donne e nuove generazioni alle prese con qualcosa più grande di loro. Non è raro raccogliere la delusione di ragazze e adolescenti a seguito di un rapporto sessuale perché si aspettavano altro; i silenzi di donne coniugate o che vivono una relazione stabile, che si sentono in qualche modo “usate” dai loro uomini.
Quotidianamente trasmettiamo i valori della sessualità e del rispetto della vita senza far riferimento in modo esplicito alla morale cattolica, poiché certi valori sono propri della persona umana, si tratta di saperli tradurre con un linguaggio appropriato.
Informiamo su quanto non viene detto della contraccezione proposta in particolare da medici e consultori pubblici: effetti abortivi, effetti collaterali sulla salute della donna, ecc.; proponiamo i metodi naturali non in alternativa, ma come uno stile di vita personale e di coppia nel rispetto dei valori propri della sessualità, della vita, della persona.
Proponiamo senza imporre, illuminando le coscienze, lasciando libere le persone. Accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita significa dire tutta la verità e lasciarli liberi anche di sbagliare. A noi il compito di essere presenti perché è il mondo degli adulti che spesso li tradisce con la sua assenza.
Non si può accettare il “male minore” della contraccezione se “qualcuno” minaccia di abortire in caso di gravidanza: sarebbe come avallare una scelta sbagliata (per motivazioni e “mezzo” utilizzato) che induce all’errore. È una debolezza che un educatore non può permettersi. Si dimostra così di non aver fiducia nelle capacità dei giovani “che si tengono buoni” non con le mezze misure ma con proposte alte, dettate dalla coerenza di vita e dalla trasmissione di valori.
Patrizia Lupo – Associazione segretariato sociale per la vita onlus