Conto alla rovescia per la missione Rosetta

Il 12 novembre il modulo di atterraggio toccherà il suolo della cometa Churyumov-Gerasimenko. E ad assistere all'evento dal centro dell'Esa a Darmstadt ci saranno due giovani italiani
Emanuele Andreola

Ormai ci siamo: la sonda Rosetta – ci cui avevamo già parlato in questo articolo – sta per lanciare il modulo di atterraggio Philae, che si poserà sulla cometa Churyumov-Gerasimenko. L'appuntamento è per il prossimo 12 novembre: se tutto andrà come previsto, in un orario compreso tra le 16 e le 17 il modulo toccherà la superficie dell'astro nel luogo prescelto per l'atterraggio, aggancerà i suoi arpioni per non essere sbalzato via, e per circa un anno ci invierà foto ad alta risoluzione ed altri dati sul nucleo della cometa, sulla sua crosta, e sulle trasformazioni che avvengono man mano che questa compie la parte della sua orbita più vicina al sole.

Gli obiettivi di questo studio sono molteplici: probabilmente quello più affascinante è far luce sulle origini della vita sulla Terra, visto che sulle comete sono stati trovati tutti componenti base degli amminoacidi essenziali per la costruzione delle proteine – i «mattoncini» della vita, per semplificare -; ma una missione come questa costituirebbe il primo passo anche per lo sfruttamento degli asteroidi al fine dell'estrazione di minerali o della produzione di energia solare. Se l'atterraggio riuscirà, infatti, Rosetta costituirà un primato sotto molti aspetti: sarà la prima sonda ad aver agganciato una cometa – e quindi un corpo non in orbita stabile -, la prima ad aver inviato immagini e dati di questo genere, e la prima ad essere rimasta in orbita per un periodo così lungo utilizzando unicamente energia solare. Rappresenterà quindi un precedente, aprendo scenari inediti per missioni future.

Proprio per far conoscere la missione Rosetta il più al largo possibile, l'Agenzia spaziale europea (Esa) ha lanciato diversi concorsi, tra cui la «Rosetta arrival competition»: un concorso fotografico i cui partecipanti erano invitati ad inviare foto scattate durante un viaggio, ispirate in qualche maniera al ben più lungo viaggio di Rosetta. Tra le 20 migliori selezionate sono poi stati scelti i vincitori, l'uno dai votanti sulla pagina web apposita e l'altro da una giuria tecnica composta da 10 membri dell'Esa.

Manco a dirlo, entrambi i premiati portano un nome italiano: la giuria popolare ha infatti scelto la foto di Elisabetta Bonora, «La missione di Rosetta in una bottiglia», che raffigura un modellino della sonda e del modulo di atterraggio infilati in una bottiglia e fotografati sott'acqua; mentre la scelta della giuria tecnica è caduta sullo scatto di Emanuele Andreola (nella foto) che sulla cima del Gran Paradiso – 4000 m, tanto quanto il diametro della cometa – ha portato il gagliardetto della missione. I due avranno così la possibilità di seguire in diretta l'atterraggio di Philae insieme ai tecnici dal quartier generale di Darmstadt, in Germania.

«Ho molto apprezzato questa volontà di coinvolgere la popolazione in un progetto che altrimenti sarebbe stato percepito come confinato a pochi scienziati – afferma Emanuele -: il nome stesso della sonda, del lander e del luogo di atterraggio sono stati scelti con un concorso. E poi questo è un progetto quasi completamente europeo, il che, da europeista convinto, mi rende particolarmente soddisfatto». Dalla sua puntatina a Darmstadt, Emanuele si aspetta di «vivere l'entusiasmo del pioniere: è la prima volta che viene fatta una cosa del genere, un evento storico, e viverlo in diretta sarà certamente emozionante. Non dico come l'atterraggio sulla luna, ma nel mio piccolo lo vivrò un po' come tale».

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