Il consumo di droga in Europa

La Relazione europea sulla droga 2021 delinea tendenze e sviluppi del mercato e del consumo della droga in Europa, laddove i narcotrafficanti si sono adattati alle restrizioni degli spostamenti e alla chiusura delle frontiere.

La crisi generata dalla pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto sul fenomeno della droga in Europa, dalla produzione, al traffico, alla distribuzione, al consumo di droghe, come illustrato nella Relazione europea sulla droga 2021, che evidenzia le continue e crescenti sfide per la salute pubblica e per la sicurezza generate dal traffico di stupefacenti e dalla produzione di droghe illecite in Europa.

L’analisi dell’impatto del Covid-19 mostra che la reperibilità di droga in Europa non ha risentito in maniera importante della pandemia, evidenziando la resilienza della criminalità organizzata coinvolta nel traffico di stupefacenti. Al contrario, permangono i rischi per la salute pubblica derivanti dalla disponibilità e dal consumo di un’ampia gamma di sostanze. Inoltre, nonostante l’interruzione di alcuni servizi rivolti alla popolazione tossicodipendente, il settore dell’assistenza si è adattato abbastanza rapidamente rispondendo con l’introduzione di prassi lavorative innovative per mitigare l’impatto dell’attuale situazione di crisi sugli utenti dei servizi.

Nonostante gli sforzi per il contrasto al traffico ed al consumo di stupefacenti, la Relazione europea sulla droga indica che all’inizio del 2020 il mercato europeo della droga è stato caratterizzato dalla diffusa disponibilità di una gamma diversificata di droghe aventi purezza o potenza sempre più elevate. Ciò è dimostrato dai grandi sequestri di cocaina e altre droghe osservato nel corso del 2020. Da una serie di indicatori emerge, inoltre, che i modelli di consumo stanno diventando più complessi e che le persone che fanno uso di droghe beneficiano dell’offerta di una maggiore selezione di sostanze. Tutto ciò sta generando vari danni alla salute dovuti al consumo di nuove sostanze o all’interazione degli effetti quando si utilizzano combinazioni di più sostanze.

La Relazione europea sulla droga illustra quanto sia cambiata la situazione in materia di droga negli ultimi 25 anni e di come il consumo di droga in Europa riguardi un’ampia gamma di sostanze. Fra le persone che fanno uso di droghe, l’assunzione di diverse sostanze è comune, ma difficile da stimare, e i modelli individuali di consumo vanno da quello sperimentale a quello abituale, fino alla dipendenza. La cannabis è la droga più usata, il cui consumo è circa cinque volte superiore a quella delle altre sostanze. Benché il consumo di eroina e altri oppiacei rimanga relativamente modesto, queste sostanze stupefacenti continuano a essere quelle più comunemente associate alle forme più dannose di uso, compreso quello per via parenterale. Solitamente il consumo di stupefacenti è maggiore tra i maschi e questa differenza risulta in genere accentuata per i modelli di uso più intenso e regolare.

Sebbene i mercati della droga al dettaglio per strada siano stati interrotti durante i primi mesi di lockdown e si siano registrate carenze localizzate di stupefacenti, i trafficanti e gli acquirenti si sono adattati sfruttando maggiormente servizi di messaggistica criptata, applicazioni per social media, fonti online e i servizi postali e di consegna a domicilio. Ciò solleva il problema dell’impatto a lungo termine che la pandemia comporterà su un ulteriore sviluppo digitale dei mercati della droga.

In termini generali, è stato registrato un minore interesse dei consumatori per le droghe solitamente associate a eventi ricreativi, come l’MDMA, e un maggiore interesse per quelle legate al consumo domestico. Tuttavia, l’allentamento delle restrizioni della circolazione e di viaggio e il ritorno di alcuni incontri sociali durante la scorsa estate hanno fatto registrare immediatamente una ripresa dei livelli di consumo.

Quello della cannabis è un altro settore in cui i problemi da affrontare sono sempre più complessi e che non possono che aumentare in futuro. Si assiste, in parte a causa degli sviluppi al di fuori dell’Unione europea (UE), alla comparsa di nuove forme di cannabis e di nuove modalità di consumo. In Europa, inoltre, crescono le preoccupazioni in merito alla disponibilità di prodotti ad elevata potenza, da un lato, e alle modalità di risposta ai prodotti a basso contenuto di THC, dall’altro. I cannabinoidi sintetici, e i rischi per la salute che comportano, non fanno che complicare ulteriormente questo quadro, come dimostrano i decessi legati all’uso di tali sostanze segnalati nel 2020 e il fatto che recentemente sono stati lanciati allarmi concernenti la salute pubblica per denunciare la presenza sul mercato di prodotti naturali a base di cannabis adulterati con cannabinoidi sintetici estremamente potenti.

La globalizzazione, gli sviluppi nelle tecnologie dell’informazione, i cambiamenti demografici, insieme a questioni quali i cambiamenti climatici e la migrazione umana, avranno probabilmente importanti implicazioni per i futuri problemi connessi alla droga. Infatti, il mercato della droga e i modelli di consumo di droghe stanno diventando sempre più dinamici, complessi e interconnessi a livello globale.

Secondo le stime, nell’UE circa 83 milioni di adulti (di età compresa fra 15 e 64 anni), ossia il 28,9 %, hanno assunto sostanze illecite almeno una volta nel corso della vita. Si tratta di una stima minima dovuta a distorsioni nelle segnalazioni. Le esperienze di uso di droga sono segnalate più frequentemente dai maschi (50,6 milioni) che dalle femmine (32,8 milioni). La droga “provata” più di frequente è la cannabis (47,6 milioni di maschi e 30,9 milioni di femmine). Stime molto più basse riguardano il consumo, nel corso della vita, di cocaina (9,6 milioni di maschi e 4,3 milioni di femmine), di MDMA (6,8 milioni di maschi e 3,5 milioni di femmine) e di amfetamine (5,9 milioni di maschi e 2,7 milioni di femmine).  Il consumo di droga nell’ultimo anno è un parametro di misura del consumo recente ed è prevalentemente concentrato fra i giovani adulti. Si stima che nell’ultimo anno abbiano fatto uso di droghe 17,4 milioni (16,9 %) di giovani adulti (15-34 anni); tra coloro che hanno segnalato di averne fatto uso, i maschi (21,6 %) sono il doppio delle femmine (12,1 %). Si stima che la prevalenza del consumo di oppiacei ad alto rischio tra gli adulti (15-64 anni) nel 2019 rappresenti lo 0,35 % della popolazione dell’UE, equivalente a 1 milione di consumatori di oppiacei ad alto rischio.

Fra le recenti evoluzioni sul mercato delle sostanze illecite in Europa, in ampia misura correlate alla globalizzazione e alle nuove tecnologie, figurano l’innovazione nella produzione e nei metodi di traffico degli stupefacenti nonché l’affermarsi di nuove rotte del narcotraffico e la crescita dei mercati online. Su scala mondiale l’Europa è un mercato importante per le droghe, alimentato sia dalla produzione interna sia dall’importazione illecita da altre regioni. In particolare, America meridionale, Asia occidentale e Africa settentrionale sono importanti aree di approvvigionamento delle sostanze illecite che giungono in Europa, mentre la Cina è un paese di approvvigionamento importante per le nuove sostanze psicoattive, per i precursori di droghe e per le sostanze chimiche correlate. Oltre a fungere da punto di transito per alcuni stupefacenti diretti verso altri continenti, in Europa si producono cannabis e droghe sintetiche: la maggior parte della cannabis prodotta è destinata al consumo in Europa, mentre le droghe sintetiche sono prodotte per il mercato europeo ed esportate in altre parti del mondo.

La nuova strategia dell’UE in materia di droga per il periodo 2021-25 indica chiaramente che la risposta europea alla droga deve essere basata su dati concreti e realizzata attraverso un approccio equilibrato e integrato che, in ultima analisi, va valutato in base al suo impatto sulla salute, la sicurezza e il benessere dei cittadini europei.

 

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