Consumi energetici e Covid 19

Cala la domanda di energia soprattutto per il consumo di petrolio, carbone e gas naturale, ma aumenta l’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili
AP Photo/Sue Ogrocki

Il coronavirus (Covid-19) ha creato la più grande crisi globale da generazioni. Circa 4,2 miliardi di persone, il 54% della popolazione mondiale che rappresentano quasi il 60% del PIL globale, sono stati soggetti a blocchi completi o parziali.

Anche il settore energetico è gravemente colpito da questa crisi, che ha rallentato i trasporti, il commercio e l’attività economica in tutto il mondo.

L’ultima analisi dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea, organismo dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) dei dati giornalieri fino a metà aprile, pubblicata nel Global Energy Review 2020, mostra che i paesi in pieno blocco stanno registrando un calo medio del 25% della domanda di energia a settimana e i paesi in blocco parziale un calo medio del 18%.

Pensate che la Cina, che da sola rappresenta il 24% della domanda di energia nel 2019, ha implementato misure di blocco con forti impatti macroeconomici a fine gennaio. A questi sono seguiti i blocchi in molti altri paesi industrializzati come l’Italia e vari stati americani.

Questo lockdown ha causato uno shock nella domanda di energia.

Il consumo di petrolio sta diminuendo drasticamente: il carburante per aerei o per le autovetture sono crollati molto più rapidamente del declino del PIL. La domanda globale di energia nel primo trimestre 2020 è diminuita del 3,8%, ovvero 150 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep), rispetto al primo trimestre del 2019.

La riduzione della produzione industriale ha avuto anche un impatto importante sulla domanda di carbone nei primi tre mesi dell’anno, con la domanda di carbone industriale in calo in particolare in Cina. Anche la produzione delle centrali nucleari mondiali è fortemente diminuita.

La domanda di gas naturale è scesa di circa il 2% nel primo trimestre 2020, con Cina, Europa e Stati Uniti che hanno registrato i cali più significativi.

In controtendenza invece c’è un aumento notevole dell’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili. La domanda di energia rinnovabile è aumentata di circa l’1,5% nel primo trimestre 2020, grazie all’ulteriore produzione di nuovi progetti eolici e solari che sono stati completati nell’ultimo anno.

Le energie rinnovabili al momento hanno aumentato la loro quota dal 26% nel 1° trimestre 2019 al 27,5% nel primo trimestre 2020. Quote record di fonti rinnovabili variabili arriva dal Belgio, Italia, Germania, Ungheria e parti orientali degli Stati Uniti.

Questo è dovuto dal clima mite che abbiamo avuto in questo primo trimestre, inoltre la domanda di energie rinnovabili dovrebbe aumentare nel corso dell’anno anche a causa dei bassi costi operativi e dell’accesso preferenziale a molti sistemi di alimentazione.

Le valutazioni iniziali dell’IEA indicano che la domanda di energia per l’intero anno 2020 potrebbe diminuire di circa il 6%, cioè più di sette volte l’impatto della crisi finanziaria del 2008 sulla domanda globale di energia, invertendo la crescita della domanda globale di energia negli ultimi cinque anni.

Il declino assoluto della domanda globale di energia nel 2020 è davvero un evento storico e le relative diminuzioni di questo ordine sono senza precedenti negli ultimi 70 anni.

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